Il direttore di Telejato, intervistato dalla trasmissione “Ho scelto Cusano”, ha difeso l’impegno per la legalità della sua rete e ha promesso una querela per diffamazione ai sindaci di Borgetto e Partinico. E su Renzi Maniaci non arretra, anzi…
Ha sfilato innanzi al giudice per offrire la sua versione dei fatti: Pino Maniaci, direttore di Telejato finito al centro di un’inchiesta con l’accusa di estorsione, è intervenuto ai microfoni della trasmissione radiofonica “Ho scelto Cusano” per riassumere il confronto con l’autorità giudiziaria tenutosi nella giornata odierna.
Maniaci ha risposto alle domande degli inquirenti negando qualsiasi addebito e contestando le supposizioni dell’accusa: ” Le somme ricevute sono il dovuto di una pubblicità messa in onda su Telejato del negozio della moglie del sindaco di Borgetto, prima di diventare sindaco. Per quanto riguarda Partinico sono somme per una persona in difficoltà. Ho dato mandato ai miei legali di denunciare i sindaci per calunnia” ha precisato Maniaci additando l’operazione di demonizzazione imbastita contro la sua persona.
Le conversazioni con la partner, invece, sono state ridimensionate nel contenuto e nella forma: “uno può farsi bello e dire tutte le minchiate che vuole, ma contano i fatti” ha scandito Maniaci ribadendo che l’assassinio dei suoi cani fu una chiara intimidazione di carattere mafioso. Durante il corso della trasmissione, il direttore di Telejato ha rivelato di sentirsi mediaticamente sotto attacco, garantendo che l’impegno della rete per la legalità non verrà meno, a dispetto del divieto di dimora.
Le parole di Maniaci erano state precedute da una dura dichiarazione di Davide Faraone, emissario di Matteo Renzi in Sicilia. Scagliandosi contro la mafia dell’antimafia, il sottosegretario all’Istruzione ha stigmatizzato lo scandalo. Serafico, invece, il commento di Maniaci su Renzi: “per me è uno stronzo” ha ribadito il giornalista indagato.