Messina, a passo di gambero: Eller Vainicher vuole trent’anni per il piano di riequilibrio

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L’esponente della Giunta non esclude il default del Comune: servirà uno sforzo per salvare Messina. E ferma le polemiche contro la magistratura contabile: le valutazioni della Corte dei Conti non si discutono

L’assessore al Bilancio, Luca Eller Vainicher, è riuscito a strappare il sì del Consiglio al previsionale del 2015. A dispetto del risultato ottenuto, però, la tensione resta alta dalle parti di Palazzo Zanca: nei prossimi giorni, infatti, lo stesso organo dovrà approvare il consuntivo e poi il previsionale del biennio 2016-2018. L’esponente della Giunta, in tal senso, si è mostrato prudente e ha spiegato come il dissesto, ad oggi, non sia un’ombra appartenente al passato: “Concordo con quanto scrive la Corte dei conti, in ogni caso le sentenze si applicano e non si discutono” ha scandito Eller Vainicher durante il confronto in Aula, correggendo il tiro delle dichiarazioni rese alla stampa da Tonino Perna e adottando, per conto dell’Amministrazione, un low-profile verso la magistratura contabile. “La massa debitoria – ha precisato l’assessore – deve essere sostenibile in modo da non spostare il peso sulle future generazioni. È oggettivamente percepibile un trend di miglioramento”. Insomma, un’iniezione di austerità e di rigore dopo la discussa stagione Signorino, sulla base dei dati contabili che l’ente potrà fornire agli osservatori istituzionali. Uno fra tutti, il Governo. Sì, perché nei piani di Eller Vainicher c’è la volontà di spalmare il rientro finanziario scandito dal piano di riequilibrio non su scala decennale ma su scala trentennale. Serve, però, il sì di Roma. Un sì tutt’altro che scontato.

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