L’atto è stato sostenuto da uno schieramento trasversale, ma il sindaco di Messina ha incassato le critiche dell’Aula per il ritardo maturato nella stesura del bilancio. Sulla stabilità dell’Ente pesa come un macigno la valutazione della Corte dei Conti
Lo stesso Renato Accorinti, intervenendo all’inizio dei lavori, aveva chiesto scusa a nome dell’Amministrazione per “l’immane ritardo” maturato nella stesura del provvedimento, adottando un tono insolitamente dimesso: “la parola d’ordine dev’essere responsabilità. Le persone che aspettano quest’approvazione sono migliaia e noi dobbiamo cercare di avere un filo conduttore unico. Questo allungamento dei tempi ha fatto male a una città che ha bisogno di certezze, quindi vorrei trovare oggi la strada dell’approvazione. Nessuna accusa al passato, ma abbiamo trovato davvero difficoltà enormi” ha affermato il primo cittadino.
Subito dopo si è registrato l’intervento dell’assessore Luca Eller Vainicher, critico sulla scarsa esperienza amministrativa della Giunta ma solerte nel ribadire come l’alternativa al voto favorevole fosse un disastroso commissariamento. “Sono un inguaribile ottimista, vedo una reattività in questo Comune, il muro del pianto mi sta bene in Israele ma non qui. Tutti dobbiamo avere la possibilità di contribuire al rilancio di Messina, facendo battere un colpo forte a questa comunità nel panorama regionale e nazionale. Mi sto giocando la faccia perché Messina merita” ha sostenuto l’esponente della Giunta.
Il verdetto positivo dell’Aula non ha comunque rasserenato gli animi: le 14 criticità additate dalla Corte dei Conti in giornata gettano una luce sinistra sulla prossima valutazione della stabilità finanziaria dell’Ente, tanto più che la situazione debitoria rende lo squilibrio progressivamente più ampio sul fronte delle spese, a causa del salasso rappresentato dalle società partecipate. Se a ciò si aggiunge la quasi scontata presenza di debiti fuori bilancio, ecco che la situazione del Comune resta appesa a un filo.