Si sono appena conclusi i funerali di Rosario Costa, il ragazzo 14enne venuto a mancare domenica mattina in un tragico incidente nella litoranea della zona nord di Messina. Grande commozione da parte di tutti gli amici e parenti del giovane che sono accorsi numerosi per dimostrare grande affetto alla famiglia del ragazzo
Una Cattedrale gremita di amici, parenti e conoscenti di Rosario Costa e della sua famiglia. Tutti accorsi per dare l’ultimo saluto ad un ragazzo gentile e coraggioso, che aveva fatto della sua vita una vera e propria passione. Presenti anche diverse cariche istituzionali, tra cui il Sindaco di Messina, Renato Accorinti e l’assessore alle politiche sportive, Sebastiano Pino. Una distesa di fiori ha accompagnato la bara bianca del giovane: in tantissimi hanno percorso la navata centrale per andare a rendergli omaggio con una rosa o un giglio, un gesto significativo che ha invaso l’intera Cattedrale. Grande commozione anche da parte delle tante associazioni ciclistiche che hanno voluto rendere omaggio al loro compagno, soprattutto l’A.S.D. Nibali, la squadra di cui Rosario faceva parte e con la quale aveva percorso diverse gare, l’ultima proprio la scorsa settimana.
I genitori e i nonni, sensibilmente scossi, sono stati rincuorati, durante la lunga e partecipata omelia, dal parroco, padre Pelleriti, che ha chiesto loro di non abbattersi ma di ringraziare Dio per aver donato al mondo Rosario, un ragazzo speciale che ha portato grande gioia nelle vite di chi ha incontrato nel corso degli anni. “Ci sembra impossibile adesso tentare di lenire il desiderio di chiedersi il perché di questa tragica fine, ma dobbiamo cercare di tenere alto il nome di Rosario e esprimere gratitudine verso la vita che lo ha donato ai genitori, ai parenti, agli amici, alla sua squadra. Grazie per la sua forza e il suo desiderio di esprimere con tutto se stesso quelle pedalate che diventano immagine di quella vita che a volte richiede molta fatica; la stessa che Rosario metteva quando praticava il suo sport“. Una tragedia, questa, che il sacerdote ha definito come “uno squarcio impetuoso, violento, in una giornata di sole, come tante altre” .
“Rosario ha portato avanti tante sfide con le sue pedalate che non erano solo espressione di una meta da raggiungere, ma fatica che lo accompagnava nella maturazione, non solo agonistica ma della vita. In quella fatica ? ha continuato il sacerdote ? ha costruito un sogno facendo delle scelte e delle rinunce: viveva la fatica dell’esercizio che l’ha aiutato a prendere sempre di più coscienza di sé. Un impegno che metteva anche nei rapporti con la famiglia e nella scuola e che manifestava con il suo stile, con dei gesti che manifestavano il suo essere, la sua inquietudine, la sua speranza. Oggi questa speranza non è stata tranciata, è giunta a compimento. Un particolare passaggio è stato rivolto ai giovani, agli amici e ai compagni di Rosario: ” che continui a stargli vicino e riesca a far comprendere loro la preziosità della vita.“
Momenti di particolare emozione si sono verificati durante il saluto finale. Tante le lettere di affetto per il giovane che, come ha raccontato il cugino, aveva una grande voglia di vivere e di inseguire il suo sogno: “Rosario era un’anima buona, aveva 14 anni e inseguiva il suo sogno. La sua passione lo avrebbe portato lontano. Sei e sarai sempre il nostro orgoglio”.
“È un dolore che ha pervaso tutta la scuola. I compagni della I A sono increduli. Racconta il dirigente scolastico dell’Istituto Caio Duilio ? Rosario amava tanto la scuola e lo sport. Ci mancherà la sua allegria e la sua spontaneità. Il suo ricordo rimarrà sempre vivo.“
Infine, grande commozione durante l’uscita del feretro bianco, sorretto da tantissimi gigli bianchi, accompagnata da lunghi applausi e dalla emozionante scenografia dei palloncini bianchi volati al cielo. Un numeroso corteo di ciclisti ha seguito di seguito la processione lungo tutta la via Cavour e ha accompagnato Rosario verso l’ultima corsa della sua breve, ma preziosa vita.