L’organo di garanzia in pressing sull’Amministrazione Accorinti. Il sindaco di Messina reagisce: le vostre note tradiscono un’interpretazione del ruolo che mal si concilia con la leale collaborazione
Nella partita fra il ragioniere generale, Antonino Cama, e il presidente dei revisori, Dario Zaccone, il sindaco Renato Accorinti sa da che parte stare. Contro l’organo di garanzia, il primo cittadino – stufo del balletto sul previsionale – ha rivendicato l’azione di trasparenza della squadra di governo e dei suoi funzionari, contestando in toto una “interpretazione del ruolo che mal si attaglia a quella leale collaborazione con le articolazioni burocratiche delle istituzioni locali che dovrebbe connotare l’attività di revisione”. L’ennesimo missile terra-aria indirizzato contro i revisori, rei di aver ventilato, nelle ultime ore, l’art. 29 del Dlgs 39/2010. Tale provvedimento prevede una pena pecuniaria di 75mila euro e l’arresto fino a 18 mesi per chi ostacola l’attività dell’organo di garanzia. Una minaccia ritenuta inaccettabile da Accorinti che si è schierato a difesa del capo dell’area finanziaria.