La sigla ambientalista richiama FS ai propri impegni: la dismissione delle navi traghetto nello Stretto potrebbe regalare alla Cartour un’egemonia economica ingiustificata
La smobilitazione delle navi traghetto delle Ferrovie dello Stato è arrivata al punto di non ritorno con la drastica riduzione dei treni a lunga percorrenza che collegano la Sicilia al resto del paese. Andando avanti di questo passo lo scollamento fra l’isola e “il continente” sarà sempre più marcato, mentre il vettore privato – la Caronte e Tourist – eserciterà una posizione monopolistica fra Villa e Messina. E’ questo il punto fondamentale della denuncia inoltrata da Legambiente Sicilia, solerte nell’additare i disservizi e lo sperpero di denaro pubblico registrati in casa FS. Su quest’ultimo punto, in particolare, la sigla ambientalista evidenzia come l’impossibilità per i viaggiatori di salire a piedi sulle navi notturne offerte dall’azienda rappresenti un mancato guadagno per la stessa, un’azione nociva per i conti della società ancora una volta a vantaggio della concorrenza. Da qui le richieste: “un oculato ripensamento dell’impegno per la continuità territoriale dell’isola ripristinando il traghettamento delle invasature ferroviarie e calmierando le tariffe per auto e passeggero, specie per i residenti, considerato, tra l’altro, che l’attuale regime di monopolio costituisce un danno per la popolazione dell’intera Sicilia e per la nostra economia”.