I sindacati scendono in campo per difendere i dipendenti del teatro Vittorio Emanuele dalle accuse mosse dall’ex sovrintendente Saija nel momento delle sue dimissioni
Clara Crocè, segretario generale FpCgil e Rosa Raffa, coordinatrice del settore, scrivono: “Proclamiamo lo stato di agitazione. Auspichiamo irrevocabili le dimissioni del sovrintendente Saja. Vergognose le dichiarazioni sui lavoratori. Il sovrintendente nel puerile tentativo di addossare la responsabilità del fallimento sui lavoratori dimentica di dire che le scelte sono state operate in modo unilaterale. Se la macchina amministrativa non funziona la responsabilità è ascrivibile soltanto a lui”.
È stato chiesto da parte della FPCGIL di discutere la riorganizzazione e il funzionigramma, che Saija aveva adottato in modo unilaterale, così come aveva fatto per il Regolamento di organizzazione, senza confrontarsi con le parti sociali.
Viene ricordata anche la delibera 17 pubblicata qualche giorno fa sul sito dell’Ente, che prevede l’istituzione di uffici temporanei che “dovrebbero essere collocati in posizione di staff alla Sovrintendenza che esercita le funzioni di sovrintendenza e coordinamento e per i quali il limite di spesa è quello complessivamente previsto per l’anno 2015”, secondo la scheda predisposta dall’ufficio che però “non risulta allegata alla delibera e quindi non si ha contezza di quanto sarà impegnato a tal fine. Tale atto contempla una vera e propria riorganizzazione senza che le organizzazioni sindacali siano state minimamente convocate e/o informate per discutere di una vera e propria riorganizzazione degli uffici dell’ente teatro, dando seguito ad un regolamento di organizzazione che a parere di questa sigla è palesemente illegittimo.Tutti atti che contribuiscono ad attribuire il comando ad un solo uomo, il sovrintendente Saija”.
Emanuele esprime anche qualche perplessità: “Non vorremo che si voglia alzare un polverone solo per rafforzare posizioni e ruoli. Le dimissioni del Sovrintendente devono far riflettere e ripensare all’organizzazione e alla gestione del Teatro perché se da un lato una sorta di rilancio è stato intrapreso, dall’altro lato vengono assunte posizioni che guardano ad un decentramento delle attività sul territorio che sicuramente servono ma sarebbe necessario, prima, effettuare una comparazione costi-benefici“.
La Cisl Fp ha chiesto all’amministrazione un incontro urgente per ripristinare la verità e restituire dignità e rispetto alla forza lavoro.