Dallo spaccio all’associazione a delinquere di stampo mafioso: le accuse nei confronti degli indagati sono pesanti. In sei avrebbero tirato le fila, in provincia di Messina, per conto del clan dei Bontempo Scavo
Finiscono per il momento ai domiciliari Giuseppina Chiaia (27 anni di Gravina di Catania), Andrea Favazzo (21 anni di Tortorici), Carmelo Salvatore Florindo (33 anni di Adrano), Giovanni Cutè (52 anni di Messina), Carmelo Imbarrato (25 anni di Adrano), Simone Ingrillì (22 anni di Capo d’Orlando) e Giuseppe Domenico Raneri (20 anni di Sant’Agata Militello).
I Foraci (Antonino, considerato il boss emergente e soprannominato “u calabrisi”, e il figlio Cristian), Costanzo, Montagno Bozzone, Rocchetta e Sinagra dovranno rispondere di associazione a delinquere per stampo mafioso, essendo considerati i referenti della cosca dei Bontempo Scavo. Gli altri indagati, invece, sono finiti nel mirino delle autorità per un traffico di stupefacenti venuto a galla nel corso dell’inchiesta.