Presso il Teatro “F. Cilea” di Reggio Calabria, si è tenuta l’importante International Conference alla presenza delle istituzioni locali, nazionali ed europee: ultimo appuntamento in tema di immigrazione della settimana organizzata in occasione della Festa dell’Europa 2016
Mediazione, confronto, individuazione di strategie condivise, solidarietà, aiuto: tutto questo è emerso chiaramente durante l’International Conference organizzata stamane al teatro “F.Cilea” di Reggio Calabria nell’ambito degli appuntamenti previsti per festeggiare l’Europa. Appuntamenti che hanno preso via lunedì 9 maggio, giorno della Festa dell’Europa, con una cerimonia svoltasi nel piazzale antistante Palazzo San Giorgio (leggi qui): l’assessore alle Politiche Sociali e Comunitarie, Giuseppe Marino, ed il sindaco Falcomatà in prima linea nel sostenere l’iniziativa.
Presenti all’incontro odierno, i ragazzi delle scuole cittadine, che hanno riempito la platea del Teatro, il prefetto Claudio Sammartino, il questore Raffaele Grassi, rappresentanti delle istituzioni cittadine, ma anche nazionali ed europee, come Andrea Cuzzolino, Deputato al Parlamento Europeo, e Alessandro Giordani, Commissione Europea – DG Comunicazione Vice Capo Unità “Dialogo con i Cittadini”. Proprio Giordani, alla stampa, ha parlato di un “lavoro di mediazione e di intuizione delle istituzioni europee per individuare le giuste strategie. Per questo, a noi interessa molto qual è la temperatura sui territori nei confronti delle politiche europee”.
Giordani ha attestato, inoltre, delle proposte concrete avanzate dalla Commissione che vanno nel senso dell’ “unione nelle diversità. Proposte che poi devono vedersi concretizzate in leggi. La commissione propone – chiosa Alessandro Giordani – ma poi gli Stati membri hanno ciascuno un proprio ruolo decisivo”.
Particolarmente soddisfatto degli eventi organizzati qui a Reggio Calabria, l’assessore Marino, che ha parlato anche dinnanzi ai ragazzi di una città e di un’Europa che in quest’ultimo periodo in particolare pubblica bandi per progetti di integrazione sociale. “Come amministrazione – ha dichiarato Giuseppe Marino alla stampa – adesso siamo in grado di muoverci, grazie anche al milione di euro di risorse in due anni derivanti dal progetto Sprar”.
Per Marino, Reggio Calabria è un piccolo grande esempio per l’integrazione, che fa parte del disegno che fin da subito l’amministrazione Falcomatà si è prefigurato su questo tema: “la città riparte dalle capacità di attrarre investimenti importanti, strumenti su cui si sta ridisegnando la città, che siamo convinti si costruisca con i cittadini e su solide basi valoriali: solidarietà, apertura, integrazione. E’ essenziale avviare processi di inclusione e di integrazione, cosa che stiamo facendo: abbiamo conferito la cittadinanza a più di 1000 bambini nati a Reggio da cittadini stranieri (uno di questi bambini era presente stamane al “Cilea”)”. Questa, ma anche tante altre iniziative concretizzate con delibere approvate in Giunta per dare ai “senza nome” un appoggio sicuro su cui basarsi. “La pace si crea con il dialogo – conclude Marino – Reggio vuole svolgere questo ruolo, di una città di frontiera pronta a costruire ponti”.
“Ponti” costruiti anche dai giovani di Reggio Calabria, dagli studenti dell’Ite Piria ad esempio, che l’anno scorso sono stati protagonisti della Settimana Europea a Strasburgo con il video “Radici e Speranze”, vincitore del progetto “Orienta Giovani”: il fine, come trasmesso da due studentesse quest’oggi, quello di favorire un’integrazione socio-lavorativa degli studenti insieme ai ragazzi provenienti da altre città.
Dagli studenti alle forze dell’ordine, alla protezione civile, ai volontari: tutti uniti per un unico obiettivo: lo testimonia anche Giovanni Fortugno, membro della comunità Papa Giovanni XXIII, che insieme a pochi amici ha messo su il coordinamento diocesano sbarchi formato da 80 unità, 80 giovani e meno giovani che ad ogni sbarco sono presenti sulle banchine del porto reggino per dare una mano. “Siamo stati affianco ai profughi sin dal secondo sbarco avvenuto tre anni fa: un piccolo miracolo portato avanti partendo dall’intuizione di fare rete”, afferma Fortugno.
E di sbarchi Reggio Calabria ne ha conosciuti e ne conosce tanti: lo attesta anche il vicario prefetto Cosima Di Stani, sottolineando l’ “impattante umanità cittadina”.
Al via, a questo punto, la secondo parte dell’importante conferenza odierna, incentrata sui temi della solidarietà, della partecipazione e della sicurezza.
Ad intervenire, uno dopo l’altro, Giovanni Mannoccio, membro delle Commissione di valutazione delle domande degli Enti locali per i progetti Sprar, il già citato Alessandro Giordani, Andrea Cozzolino ed il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà.
Mannoccio, per primo, insiste sulla “reciprocità” esistente nei vari progetti incentrati sulla tematica dell’immigrazione, intorno a cui “si sviluppano tutta una serie di buone pratiche, come la mediazione linguistica e culturale. La Calabria – continua Giovanni Mannoccio – è un modello nell’accoglienza, che deve diventare un sistema regionale. Bisogna riuscire a creare una società che dà dei servizi. Noi chiediamo all’Europa un investimento per creare un reinserimento della popolazione proveniente dalla Siria e dall’Africa sub sahariana nei nostri paesi sfollati, tentando sempre di avere un equilibro sociale”.
Equilibro che Cozzolino richiama anche nel “bisogno di dialogo con i popoli. Ho lanciato una proposta: oltre ad avere un sistema moderno nell’accoglienza, noi dobbiamo lavorare molto lì, creare le condizioni per portare avanti la pace nei Paesi in difficoltà, anche se è molto complicato. In molti vogliono ritornare nel loro Paese”.
Il tema dell’accoglienza qui, dunque, per Andrea Cozzolino va vissuto “in rapporto ad una costruzione di pace lì. Ci sono ragazzi che vivono nei campi profughi! In Europa, per questo, stiamo lavorando: il vero esercito che dobbiamo spostare lì è quello formato da docenti, deve arrivare l’Europa della cultura, della formazione, della solidarietà. Discutete con le vostre famiglie – dice infine Cozzolino ai ragazzi – lanciamo un messaggio di solidarietà, non lasciamoli soli: questo il messaggio che deve venire da Reggio Calabria”.
Ed è con i giovani che Giuseppe Falcomatà continua a parlare, sedendosi sul palco di fronte a loro, stimolando l’attenzione di ciascun ragazzo presente stamane al “Cilea”. Per il sindaco è importante essere un’amministrazione giovane non sotto il profilo anagrafico, ma sotto l’approccio alle situazioni e ai problemi, “altrimenti non saremmo più figli del nostro tempo. Avere un approccio nuovo e diverso ai problemi significa che c’è una generazione che cambia. Non si può essere indifferenti rispetto a qualcosa che sta avvenendo vicino a noi, a dei nostri coetanei, e da amministratore dico che non mi posso voltare dall’altro lato rispetto ad un’Europa che ricostruisce i muri che in passato ho visto crollare. Quando le cose non sono normali – conclude Falcomatà – bisogna avere un approccio umano ai problemi. Questa è Reggio Calabria! Questo è l’approccio che deve rendere la nostra città simbolo di inclusione sociale e di integrazione sociale. La nostra posizione geografica ci assegna questo ruolo”.
A chiudere i lavori della mattinata, il vice prefetto Maria Caprara, in rappresentanza di Mario Morcone, Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’immigrazione-Ministero dell’Interno.
Per la Caprara possiamo sopravvivere come Stati membri solo se ci rendiamo contro che l’Europa è qui e deve stare al nostro fianco. Già dal 2013, a detta del vice prefetto, ci si è resi conto che l’approccio verso il fenomeno dell’immigrazione non doveva essere più di tipo straordinario, in quanto l’immigrazione era divenuta uno strumento strutturale connaturato alla società italiana e a quella degli altri Paesi. Da una straordinarietà, dunque, si è passati ad una gestione ordinaria, gettando le basi, sempre parole di Maria Caprara, di una nuova politica nell’affrontare il fenomeno.
“L’Europa è qui”, questo il senso complessivo dell’intervento del vice prefetto Caprara, collegato perfettamente al messaggio basilare che si è voluto lanciare con questa cinque giorni da Reggio Calabria, e che oggi si legge a chiare lettere sul palco del Teatro “Cilea”: “l’Europa è nella tua città”.