Reggio Calabria, spopola sui social la clamorosa bufala del “mosaico greco di piazza Garibaldi” [FOTO]

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È stata diffusa in questi giorni la notizia falsa del ritrovamento di un mosaico a Piazza Garibaldi: in realtà le foto mostrano un mosaico rinvenuto nel 2015 in Turchia

Zeugma-Turchia-Mosaico-1068x561Un’accusa spesso mossa ai reggini è quella di occuparsi troppo poco di cultura. La città ha deciso di rispondere, in questi giorni, con i fatti, affollando l’appena riaperto Museo Archeologico alla scoperta di reperti e meraviglie celati al pubblico per troppo tempo.
Ma neanche cinque piani di nuova esposizione sono bastati a togliere la sete di approfondimento ad alcune persone che, disperate, hanno trovato un modo non originale ma sicuramente di grande impatto per colmare il proprio senso di insoddisfazione: creare e diffondere bufale culturali. 
Negli ultimi giorni, infatti, su internet è diventata virale la notizia di un ritrovamento avvenuto negli scavi di Piazza Garibaldi, cantiere che da giorni sta regalando inaspettate sorprese: secondo l’articolo, gli archeologi avrebbero ritrovato un mosaico greco intatto, che si dice appartenere alla dimora di Ibico, il grande poeta greco reggino. Una notizia fornita con tanto di fotografie (vedi immagini nella gallery).
Peccato che chiunque si affacci sugli scavi di Piazza Garibaldi possa verificare ad occhio nudo che il ritrovamento non sussiste: durante i lavori di riqualificazione della piazza sono stati rinvenuti vasi, piatti, anfore, monete antiche e dei basamenti intatti che fanno ipotizzare l’esistenza di una necropoli romana proprio nella zona della Stazione Centrale, ma nessun mosaico. Anche perché quello riportato nelle foto è, sì, un mosaico greco rinvenuto incredibilmente intatto, ma non a Reggio Calabria, bensì a Zeugma, al confine tra Turchia e Siria, nel 2015.
Cavalcare l’onda delle notizie è fin troppo facile quando si tratta di eventi destinati a durare nel tempo: in effetti la falsa notizia è perfettamente contestualizzata, nonché presentata in un modo assolutamente corretto. Andrebbe fatto un plauso ai fantasiosi ideatori per l’accuratezza con cui hanno confezionato un vero e proprio “falso d’autore“. Sfruttare lettori internauti ingenui, però, non è altrettanto meritevole di congratulazioni. Purtroppo cadere in trappole così ben congegnate è davvero semplice: l’unico modo per sfuggirvi è affidarsi a testate certificate, curate da persone che conoscono il vero valore della parola “informazione“.

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