Taglio del nastro al Palazzo della Cultura di Reggio Calabria: “una vittoria dello Stato e della città” [FOTO, VIDEO e INTERVISTE]

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Stamane si è svolta la cerimonia di inaugurazione presso il rinnovato Palazzo della Cultura, che finalmente apre le sue porte ai cittadini di Reggio Calabria. Un evento nell’ambito degli Stati Generali della Cultura, in cui si è rimarcato il fatto che “Cultura e/è Legalità”

Una gremita cerimonia di inaugurazione quella da poco conclusasi presso il Palazzo della Cultura di Reggio Calabria, quest’oggi restituito alla città. “Custode di bellezza”, per usare le parole del sindaco Falcomatà, il Palazzo è composto da tre piani (compreso il museo San Paolo), ciascuno dei quali tesoriere di un immenso patrimonio artistico: circa 400 dipinti di artisti che vanno da De Chirico a Modigliani (quadri confiscati ) a Marino, Bava (collezione Calarco) ai più di 200 artisti locali contemporanei in mostra permanente. In mostra, anche i quadri della confisca Campolo, una conquista annunciata dall’assessore Lamberti-Castronuovo proprio qualche settimana fa (leggi qui).

È proprio lui, l’assessore provinciale alla Cultura e alla Legalità, ad aver voluto fortemente, insieme a tutta l’amministrazione, che il Palazzo venisse al più presto riaperto. Superando non pochi ostacoli, a sua detta soprattutto dal punto di vista burocratico, si trova quest’oggi a parlare dinnanzi alla cittadinanza, ad autorità civili, religiose, a degli artisti provenienti anche da Napoli, “I Temerari”, che questa sera si esibiranno al Teatro “F.Cilea” nell’ambito degli Stati Generali della Cultura. E sulla scia di questa manifestazione, il cui slogan principale è “Cultura e/è Legalità“, viene riaperto Palazzo “Pasquino Crupi”, un nome, sempre a detta dell’assessore Lamberti-Castronuovo, scelto “democraticamente”, sentendo il parere della gente.

PASQUINO CRUPI – L’edificio, ex brefotrofio negli anni Venti, è stato completamente ristrutturato, ospitando una collezione di prestigiose opere d’arte, che vanno dal Settecento al Novecento, confiscate dallo Stato alla mafia. Ma si ricordi, è stato intitolato a Pasquino Crupi, il cui figlio era presente alla cerimonia odierna. Nato a Bova Marina il 24 aprile del 1940, si laureò in Lettere ed insegnò nelle scuole superiori e nell’Università per Stranieri di Reggio Calabria, dove ricoprì la carica di Pro Rettore. Esercitò il giornalismo da opinionista, da critico letterario e da direttore di testata; studiò approfonditamente il fenomeno migratorio ed affermò con decisione il primato culturale della Regione Calabria.

BENI CONFISCATI – “Una vittoria di Reggio Calabria, una vittoria dello Stato”: lo ha ribadito più volte l’assessore Lamberti-Castronuovo, ringraziando chi per primo ha creduto in questo progetto, come il presidente della Provincia, Giuseppe Raffa, ed il Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata, Prefetto Umberto Postiglione, intervenuto stamane prima dell’inaugurazione dell’Esposizione permanente delle tele sottratte alla criminalità organizzata che, su disposizione del Consiglio Direttivo dell’Agenzia Nazionale, sono state restituite alla collettività, tramite la Soprintendenza regionale Belle Arti e Paesaggio della Calabria. Postiglione, insieme a Giuseppe Raffa e al sindaco Falcomatà, a margine dell’incontro di apertura della giornata, ha firmato i documenti che attestano la consegna al Comune di Reggio Calabria di 21 immobili da utilizzare per finalità sociali, 19 unità immobiliari, di cui alcune sedi di importanti attività commerciali,  ai fini di lucro con obbligo di utilizzo dei proventi per finalità sociali, e di 24 immobili, alcuni dei quali composti da più unità, al fine di incrementare il patrimonio di edilizia pubblica da destinare alle categorie sociali più svantaggiate, ai sensi del D.M. 30 gennaio 2015 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti adottato di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze. Alla Provincia, invece, sono stati consegnati 6 immobili da utilizzare per finalità sociali.

E’ Postiglione a chiudere i lavori della mattinata, prima del taglio nastro, ricordando che a Reggio è avvenuto il primo esperimento di consegna di confisca dei beni: “è importante che i territori si sveglino come ha fatto Reggio, la provincia e tanti altri sindaci che hanno detto sì ai beni confiscati. C’è stato un lavoro di cultura – aggiunge Umberto PostiglioneAbbiamo creato una nuova cultura, quella della legalità percepibile. La legalità non è patrimonio di tutti. Le risorse arrivano non solo come simboli, ma come strumenti. Creando cultura diamo un senso allo sforzo di tutti affinché la legalità si affermi e abbia un senso percepibile e vivibile”.

Anche secondo l’assessore Lamberti-Castronuovo, i quadri esposti presso il Palazzo della Cultura hanno un valore non solo economico, ma soprattutto etico: “non li abbiamo messi sotto chiave – esclama – ma li abbiamo messi a disposizione della gente, questa è antimafia!!!”.

Una “messa a disposizione” a cui si è arrivati grazie ad un lavoro di sinergia anche con molti ragazzi del Liceo artistico cittadino, il “Mattia Preti” che hanno aiutato a ridare vita ai quadri, molti ben custoditi prima presso la Banca d’Italia.

“Abbiamo onorato la cultura – afferma ancora Eduardo Lamberti-Castronuovo, considerando anche l’intitolazione degli spazi che ricordano “i grandi” in tal senso – Noi parliamo con gli strumenti della cultura”.

“Siamo una squadra – ha confermato Raffache ha puntato sulla cultura, la stella polare della nostra amministrazione. Vogliamo far guardare questo territorio non con la lente del pregiudizio”.

Rappresentanti della Regione, del Comune, della Provincia, della magistratura, sindaci della provincia, artisti, cittadini, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, l’arch. Margherita Eichberg, Soprintendente alle Belle arti e al Paesaggio della Calabria: tutti presenti stamane all’inaugurazione del Palazzo della Cultura, di cui il sindaco Falcomatà ricorda un po’ il percorso, affermando che la struttura appartiene alla città e che con oggi si restituisce alla cittadinanza l’arte. Un’arte che ha detta di Giuseppe Falcomatà verrà ancora più valorizzata facendo del campetto adiacente alla struttura un tutt’uno con la “cittadella della cultura. Cerchiamo – chiosa il sindaco – di essere per primi noi i custodi ed i garanti di questa bellezza che oggi viene restituita alla città”.

Una bellezza benedetta da monsignor Fiorini Morosini, il quale sottolinea il ruolo del Palazzo, quello di “educare alla bellezza e alla verità”.

Presenti quest’oggi anche il componente della commissione giustizia e affari esteri, il parlamentare Chaoqui e l’onorevole Federica Dieni.

“Quello che la nostra Europa ha bisogno oggi è di guardare un po’ più al Sud, condividendo anche una straordinaria identità mediterranea”, queste le parole di Chaoqui. L’on. Dieni, invece, ricorda il ruolo che la politica deve avere: “la cultura e la legalità sono l’una il presupposto dell’altra”, afferma.

Tutti interventi avvenuti prima del taglio del nastro ufficiale e della visita nei rinnovati locali del Palazzo della Cultura, un “bene” ridato a Reggio Calabria, ad una settimana esatta da un’altra importante inaugurazione, quella del Museo Archeologico Nazionale, dove sono stati firmati, tra l’altro, i patti per Reggio e per la Calabria con il Governo. Tante conquiste, tanti piccoli tasselli che vanno ad aggiungersi ad una Reggio più “ricca”.

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