Mario Pedula, presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, ha illustrato stamane i risultati raggiunti dal settore della previdenza complementare
Nel 2015 gli iscritti alla previdenza complementare raggiungono quota 7,2 milioni, grazie a un incremento delle adesioni, al netto delle uscite, del 12,1% rispetto al 2014. A illustrare i risultati raggiunti lo scorso anno dal settore è il presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, Mario Padula, presentando la relazione annuale. Complessivamente aderiscono alla previdenza complementare 5,2 milioni di lavoratori dipendenti privati, 1,9 milioni di lavoratori autonomi e 174.000 lavoratori dipendenti del settore pubblico.
Dall’inizio dell’anno i nuovi ingressi nel sistema sono stati poco meno di 1 milione, la maggior parte confluita nei fondi negoziali (circa il 60% delle adesioni). Il presidente spiega che la crescita degli iscritti ai fondi pensione negoziali (+24,4%) ”deriva quasi esclusivamente dall’iscrizione automatica, di tipo contrattuale di tutti i lavoratori dipendenti del settore edile, mediante versamento di un contributo a carico del solo datore di lavoro”.
Nei fondi aperti la raccolta di nuove adesioni è tornata sostenuta: gli iscritti sono aumentati dell’8,8%, il valore più alto dal 2008. Viceversa, nei Piani individuali pensionistici (Pip) ‘nuovi’ la crescita degli iscritti, pur sostenuta (10,1%), è decelerata rispetto agli ultimi 5 anni. Le adesioni sono arrivate a quota 2,6 milioni, mentre i fondi negoziali raggiungono 2,4 milioni, i fondi aperti 1,1 milioni e, infine, i fondi preesistenti si fermano a 640.000 iscritti. (ADNKRONOS)