Forte affluenza di turismo in Sicilia per la stagione estiva 2016. Crescono le presenze rispetto allo scorso anno anche nelle Isole Minori
Ma l’affluenza non colpisce soltanto le grandi città, anche le Isole minori quest’anno faranno la loro parte all’interno della crescita economica della Regione: “rispetto allo scorso anno a maggio abbiamo registrato una crescita del 5%, a giugno del 10% grazie soprattutto alla presenza di turisti stranieri – spiega all’AdnKronos Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie e Isole Minori Sicilia. Il trend di luglio e agosto, quando a scegliere le isole sono soprattutto gli italiani, è in aumento del 5%, complice una crisi da cui il Paese non è uscito del tutto. A differenza delle Eolie, scoperte da resto del mondo già dagli anni ’50 grazie a Rossellini, a Ingrid Bergman e Anna Magnani, le altre isole minori della Sicilia, da Pantelleria e Lampedusa alle Egadi si sono affacciate con ritardo sul mercato straniero. Con una previsione ottimistica – aggiunge Del Bono – possiamo dire che la proporzione strutture regolari/irregolari è di una su cinque. Alle Eolie si registrano 500mila presenze l’anno regolari, ma quelle complessive, sempre su base annua, sono tra i 2 milioni e i 2,5 milioni. L’abusivismo e il sommerso penalizza chi è in regola e danneggia l’intera economia“.
Secondo Federalberghi la Regione Sicilia, per rendere ancora più allettante il turismo regionale “dovrebbe comprendere la trasversalità del settore, invece l’assessorato al Turismo è stato svuotato di competenze. Sarebbe necessaria una stretta collaborazione con gli assessorati alle Attività produttive, al Territorio e ambiente e ai Beni culturali“. Ma soprattutto per Del Bono, occorre “prendere coscienza che lo sviluppo turistico si fa con strategie di ampio respiro. Serve una cabina di regia pubblico/privato con una pianificazione a breve, medio e lungo termine – conclude. Sbagliano gli imprenditori che bussano alle porte dell’assessorato per chiedere soldi, quello che dobbiamo pretendere al contrario sono infrastrutture e una cornice programmatica, perché senza il turismo non decolla“.