Messina: la Corte di Giustizia Europea interviene sulla gara d’appalto dell’Autorità portuale

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A Messina la Corte di Giustizia UE si pronuncia sulla gara d’appalto che ha interessato per anni la gestione dei rifiuti del porto della città

La disputa che in questi anni ha interessato la CGRT e la ATI Pizzo circa la gara d’appalto del 2012 dell’Autorità portuale di Messina per il servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti prodotti a bordo delle navi, secondo la Corte di Giustizia Europea si risolve tramite la presa di coscienza che, “per partecipare ad una gara d’appalto, non si può imporre alle imprese di conoscere la giurisprudenza nazionale ed è possibile avvalersi delle capacità e dei requisiti di uno o più soggetti terzi – ivi comprese le referenze bancarie – in aggiunta ai propri, per soddisfare i criteri richiesti”. La Corte si è, inoltre, espressa anche riguardo all’obbligo di pagamento del contributo all’Autorità di Vigilanza: “in materia di appalti pubblici di opere o di servizi, la possibilità di un’impresa di partecipare a una gara non può dipendere dalla sua conoscenza della linea interpretativa seguita dai giudici dello Stato in cui si svolge la gara, perché in questo modo le imprese straniere sarebbero discriminate rispetto a quelle locali e quindi l’amministrazione aggiudicatrice, in un’ipotesi del genere, dovrebbe quantomeno accordare al concorrente escluso un termine aggiuntivo sufficiente a permettergli di regolarizzare la propria posizione“.

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