Questa sera è stato presentato al Palazzo della Cultura di Reggio Calabria il libro “CIC – L’ultima missione” di Giuseppe Nicolò. Il libro pubblicato nel 2014 anticipò gli attentati in Europa
“Questo non è un libro che crea contrapposizioni” dice l’autore “per scriverlo ho letto tutto il Corano e ho scoperto che è il libro più caritatevole che esista. Non inneggia alla guerra. Il mio libro non è divinatorio, era un grande amore scandito da questi attentati. Però questi attentati li ho scritti molto prima che avvenissero”.
Nelle pagine del suo libro, spiega Nicolò, si parla di un uomo che si fa esplodere in un teatro, con la stessa dinamica dell’attentato di Parigi al Bataclan; si parla anche di un Kalashnikov che spara in mezzo alla folla a Bruxelles, stesse armi che si vendevano sulle bancarelle per strada; ancora, i tentativi di entrare in una centrale atomica con tutti i rischi del caso.
E quella che Nicolò racconta nel suo libro è proprio una storia raccolta per strada, durante i suoi viaggi: “In una Europa in profondissima crisi, in cui si va a lavorare col voucher la mattina per essere licenziati la sera, quale causa potevano accogliere le persone? Bisogna cambiare le regole del gioco, del Welfare state, lo stato sociale dev’essere cambiato. Devono esserci certezze per i giovani o abbracceranno cause sbagliate, mafia o terrorismo che sia“.
Una premonizione o una coincidenza? Forse più semplicemente un meccanismo di logiche storiche ed economiche che rendono prevedibili determinate dinamiche sociali.