Viaggio di un Campione: l’impresa del messinese Vincenzo Nibali

StrettoWeb
LaPresse/ Fabio Ferrari

Ed ancora una volta lo Squalo dello Stretto ci ha entusiasmato facendoci rivivere le imprese dei grandi del passato. Come un lampo in un cielo grigio, il grande campione, Vincenzo Nibali, è riuscito a superare le avversità e rivincere il Giro d’Italia e Messina, in particolare, esulta gioiosamente. Un eroe che, sulla scia dei miti del passato, (Bartali, Coppi, Merckx, Gimondi, Hinault, ed Anquetil) ha già conquistato due volte il Giro d’Italia, un Tour de France, una Vuelta di Spagna, due Campionati Italiani ed un Giro di Lombardia.  La sua vittoria ha toccato l’anima dei suoi sostenitori divenendo un ideale ponte d’unione tra terre, nazioni e continenti. Nel vederlo pedalare l’Italia si erge e il tempo sembra non fermarsi mai perché il nostro Nibali è un moto continuo. Grazie Vincenzo, la comunità internazionale ha trovato una fiamma che arde nella platea del mondo e felice sarebbe stato Rosario Costa ad abbracciarti nella vita di tutti i giorni.

POESIE:

Lapresse/Ferrari

Il viaggio dell’essere

(dedicata a Vincenzo Nibali e a Rosario Costa)

Quieto e silenzioso

sol nella maremma toscana

non oso immaginar

una pedalata di vita,

guardar lo Squalo dello Stretto

che infiamma la zanclea fiumana

con  profum di maglia rosea.

Sei folgore nel valicar confini

e le tue sembianze oltrepassan

fango, pavé e neve

ed in restaurata Odissea

i miti del passato annusan alta marea.

L’Airone rivede il Giusto scollinar il Tourmalet,

Il Cannibale abbraccia Nuvola Rossa per travalicar l’Izoard,

Il Tasso e Monsieur Chrono van a scalar l’Alpe Duez,

all’Hautacam innesti la marcia e nel Tour tocchi tripudio.

Dinnanzi a tanto ardore

il paesaggio di pianura sobbalza

e nel risalir la Bola del Mundo,

con ansante respiro in alta montagna  

ergi il sipario per divenir Signor di Spagna.

Col tuo passo svelto e deciso

nulla percuote la roccia del tuo talento,

ti innalzi tra le vie del paese

tra foschie di pensieri e nuvole sospese.

Intanto rinverdiscon le tue ombreggianti membra

tra la Selva di Val Gardena e le vette del Lavaredo,

vai a trovar trionfo in Colle d’Agnello

per tinger nuova leggenda

e far alzar tanto di cappello.

O leon del Colle di Lombarda landa,

con te celebriamo un maggio in fior

ma ancor rimembriam

la classica delle foglie morte

e dopo il bis tricolor da annoverar

aspettiam un ter da immortalar.

Nel susseguir del tuo andar

tra le altezze del vento

patiam sudor di tua fatica, 

e discendi giù dal poggio

anelando la Milan-Sanremo

tra i color dell’arcobaleno.

Impavido guerriero, emozioni

l’infinito cuor dei tuoi sostenitori

e riapparir in Cima Coppi

ad osservar l’oltre frontiera,

vagheggiando mondial vincente

fra l’esultanza della gente.

Accecati dal tuo bagliore

ti vediamo nell’orbita dell’umano esistente

fiancheggiato dalla stella di Rosario

in un immaginario viaggio dell’essere,

dove l’uomo non è mai arrivato.

RINASCITA

Vincenzo Nibali – foto LaPresse

(dedicata a Vincenzo Nibali per la vittoria nel Giro d’Italia 2016)

Oltre la patria dei sonetti

si cerca smisurata tenerezza

tra valli di slancio, fiumare e vessilli.

Discende neve sotto i ponti

e tu respiri immensa linfa

appoggiato al tuo manubrio

tra suon di violini e cetre.

Come un direttore d’orchestra

senti vibrare il percorso vincente

circondato dalla folla plaudente

che ti sostiene felicemente.

In un vortice di via vai

ti inarchi audacemente

tra le ali dell’entusiasmo,

pedalando sicuro e potente

e le tue costanti forze non alienano

desiderio d’essere e procedi velocemente

a lambir continente.

Corri levriero, supera traguardi

tra  asfalto, terre e scogliere

e viver senza barriere.

Vedi lepri, le corsie sembran dorate,

rivedono confini tra sollazzi, grida e avvincenti eventi .

Il moschettier lo vedi, il raggio lo trapassi , la luna la accarezzi,

in una splendida avventura

e i tuoi occhi si illuminanano d’argento

chilometro dopo chilometro,

a veder contorno e maestosa foresta.

Profum di disfatta è pronto

a toccare soffice quadro

di rugiada sospesa in appesantita aria

per annunciar potenzial sventura .

Le vestigia dei padri

avvolgon martiri in costa dispersa

e vivono segreto coraggio

tra viandanti silvestri pini.

Si ode silenzio intorno

rifiata il clima, l’atmosfera si rasserena

la pianta affonda radici

e marcia a scongiurar misterioso bosco

per sostener un nuovo stelo

a mieter muschio e divenir mito.

Adesso è sollievo,

fughe e rimonte stagnano a respirar apogeo

e nel moto ondoso degli altopiani

la corolla rinvigorisce.

Tutto gira intorno a te Squalo dello Stretto,

la notte è ormai lontana ma tu

sei luce di nostra vita.

 Antonino Condorelli

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