Ieri 29 luglio, Mimmo Sorrenti e gli altri 14 ex dipendenti della Triscele hanno realizzato e continuato il sogno della birra di Messina
Il 29 luglio, come da programma, è stato il giorno dell’inaugurazione non solo del nuovo Birrificio di Messina, ma di una vittoria, simbolo della realizzazione di un sogno, frutto di tanto sacrificio ma soprattutto segno di una determinazione che deve essere da esempio per tutta la città di Messina.
“Questo è un esempio concreto che le cose possono cambiare e che il futuro di questa città è nelle mani dei cittadini…chi si rassegna ha già perso e la rassegnazione, come diceva Don Milani, è un peccato mortale”. Queste le parole del Sindaco Renato Accorinti, che ieri, insieme ad altre autorità regionali e cittadine è venuto con piacere ed emozione alla rinascita di un sogno.
Prosegue Accorinti: “Non è permesso a nessuno rassegnarsi sia nelle cose private, personali, sia in quelle pubbliche. E allora queste persone che avevano perso il lavoro, perso tutto, perché a volte un padrone può determinare la vita di tanti e in questa occasione invece non si sono rassegnati. Avevano la cosa più importante, più dei soldi che sono anche importanti, un capitale iniziale, ma è la conoscenza, il come si fa la birra. Loro hanno messo insieme la testardaggine e la conoscenza e oggi siamo qua. E allora questo deve essere un esempio per tutto e per tutti – e Accorinti conclude, dicendo– Avere la testa nel cielo nei sogni e i piedi piantati per terra per chi sa come si fanno le cose”.
Infine, abbiamo intervistato il Presidente della Società Cooperativa, Mimmo Sorrenti. Condottiero di questa schiera di eroi che hanno mantenuto vivi i sogni e le speranze di tanti cittadini messinesi. Durante tutta la giornata, a partire dal taglio del nastro, si è lasciato andare a molti momenti di commozione, tutti condivisi con le mogli, i mariti, i figli, i nipoti, gli amici, di questi Quindici che ormai sono diventati un vero e proprio simbolo cittadino.
Quindici eroi, che hanno la voglia e la volontà di tramandare il loro lavoro non solo alle generazioni future delle loro famiglie, ma anche a tutti i giovani messinesi.
“Il mio obiettivo per il futuro e quello dei miei compagni” dice Mimmo Sorrenti “è quello di arrivare a 50.000 ettolitri. Perché significa un grosso traguardo grazie a cui possiamo dare lavoro ad altri. Perché 50.000 ettolitri non li possiamo fare in quindici. Ma li possiamo fare in 20 o in 25 e più. E dare lavoro ad una città come questa che è morta, a dei giovani…è una cosa stupenda. E questo è un sogno che ho avuto da sempre. Io non voglio che i giovani se ne vadano da questa città. “
Sorrenti prosegue ringraziando gli abitanti della città di Messina “Non siamo noi gli eroi, Messina ci ha aiutato tanto, gli abitanti ci hanno sempre dato una mano. Non me lo potrò mai dimenticare. Mai ci hanno abbandonato nella nostra battaglia e oggi si è visto. Poi la cosa bella, alcune volte, è che problemi ne abbiamo affrontati, però io ho sempre cercato di tenermeli per me, così i miei compagni avrebbero continuato a lavorare tranquillamente…ma io a volte mi sentivo a terra e mi dicevo che non ce l’avrei fatta, poi invece era come se c’era qualcuno che mi diceva di rialzarmi e muovermi e fare altre telefonate – continua Sorrenti – e io lo dico sempre ai miei compagni, dico di stare tranquilli che abbiamo qualcuno che ci guarda. Forse perché c’è il coraggio, la tenacia che vuoi andare avanti perché non vuoi abbandonare il tuo lavoro, che vuoi ritrovare la tua dignità lavorativa. Noi avevamo perso tutto. Ma noi, siamo sempre assieme”.
Ed è proprio questo il messaggio che è arrivato forte e chiaro sia ieri sera che in tutti questi duri e faticosi anni di lotta: la tenacia di un gruppo, la determinazione di quindici ideali, la vicinanza costante di una comunità, il sostegno fondamentale delle famiglie, la trasparenza, la generosità e la forza d’animo di una persona come Mimmo Sorrenti che è riuscito ad essere un leader, pur non volendolo, e a spalleggiarsi e incoraggiarsi con i suoi compagni, fin proprio alla fine.
Le nuove birre (di quattro tipi in base alla gradazione, fermentazione e aroma) che andranno in commercio, si presume per settembre, saranno dedicate sia alla città di Messina con la “Birra dello Stretto” che a loro stessi, con la “DOC 15”, omaggio delle battaglie e del sudore dei fantastici Quindici.
E allora, come ieri sera ha detto lo stesso sindaco Accorinti sul palco, insieme ai Quindici: “Devi risollevare una città seguendo la linea della dignità”.