Feamp, quasi 1 miliardo di euro per pesca e acquacoltura sostenibili

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Il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca 2014-2020 (Feamp) prevede quasi un miliardo di euro per pesca e acquacoltura sostenibili

pescaQuasi un miliardo di euro per pesca e acquacoltura sostenibili, maggiore occupazione e coesione territoriale, organizzazione funzionale del mercato, tracciabilità e rispetto della politica comune della pesca. Questo prevede il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca 2014-2020 (Feamp), il cui Programma operativo nazionale è stato presentato oggi a Catania.
“E’ tutto pronto dopo un lungo lavoro: il Feamp -ha spiegato il sottosegretario di Stato alle Politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione- è sinonimo di sostenibilità ambientale e tutela della risorsa marina. Dobbiamo entrare nell’ottica che non esiste pesca senza qualità del mare”.
“Il nuovo ciclo di programmazione -ha chiarito- rappresenta per il settore importanti opportunità in termini di competitività e di salvaguardia ambientale, attraverso l’introduzione di innovazioni mirate al miglioramento delle tecniche di pesca, alla creazione di nuovi sbocchi per i prodotti del mare e all’innalzamento della qualità della vita nelle zone costiere”.
“Ma la sostenibilità ambientale -ha ricordato- verrà coniugata con quella economica, e penso in questo senso all’organizzazione dei produttori, alla tracciabilità, alla trasformazione e alla valorizzazione del pescato. Infine, grande importanza verrà data all’aspetto sociale, con il coinvolgimento del grande patrimonio umano delle nostre marinerie, anche in un’ottica di aumento dell’occupazione, soprattutto quella giovanile”.
Tra le novità della programmazione 2014-2020, la cosiddetta ‘riserva di performance’, “per evitare il mancato impiego di risorse -ha sottolineato Riccardo Rigillo, direttore generale della Pesca marittima e dell’acquacoltura del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali- verrà infatti utilizzato un sistema di indicatori legati principalmente all’attuazione finanziaria e per i quali sono stati fissati dei target intermedi al 2018: uno strumento efficace per garantire il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi”.
“Tra le misure concrete previste -continua- inoltre dal Feamp, il consolidamento della governance marittima integrata e alcune best practices che riducono l’impatto negativo sulle risorse biologiche e sugli ecosistemi”.
Per quanto riguarda le priorità connesse alla politica marittima integrata (8,9 milioni) e al controllo e alla raccolta dei dati (120,3 milioni), la competenza esclusiva sarà dello Stato, mentre le strategie di sviluppo locale partecipativo, per un importo pari a 84,8 milioni di euro, spetteranno alle Regioni. Per le restanti priorità inerenti gli interventi connessi al settore della pesca e dell’acquacoltura, e per l’assistenza tecnica, le risorse finanziarie saranno ripartite nella misura del 33% allo Stato (241,4 milioni di euro) e del 67% (463,8 milioni di euro) alle Regioni e Province autonome.
In particolare, l’esigenza di cogliere opportunità a livello nazionale e regionale, in base alla competenza delle iniziative è stata evidenziata dal presidente dell’Aci Pesca, Giampaolo Buonfiglio: “Il Fondo è il contenitore più importante delle attività del settore. Il sistema delle imprese è pronto a cogliere queste opportunità: utilizzeremo queste risorse tutte e al meglio, risolvendo le questioni di ammissibilità e l’accesso al credito”.
Del coinvolgimento dei soggetti operanti nel settore e del bisogno di un cambio di mentalità nell’ottica dello sfruttamento responsabile della risorsa ittica ha parlato il contrammiraglio Nunzio Martello, direttore marittimo della Sicilia Orientale: “Tra i pescatori ci sono moltissimi anziani e pochi giovani. Il Fondo dovrebbe coinvolgere le nuove generazioni ed educare i pescatori a guardare non solo al presente ma anche al futuro. Serve il contatto tra istituzioni e ceto peschereccio, e in questo senso la comunicazione deve svolgere un ruolo di raccordo”. (ADNKRONOS)

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