Mercoledì 24 agosto alle ore 21:30 presso la Fiera di Messina, sarà proposta un’anteprima di Taobuk con “Il dolore pazzo dell’amore”
<<Sono felice di organizzare un evento di anteprima del Festival letterario internazionale nato a Taormina – ha sottolineato l’assessore Ursino – ed oggi alla sua sesta edizione, festival ideato e diretto da Antonella Ferrara e Franco Di Mare. Mi fa piacere avere condiviso con Antonella Ferrara l’idea di far passare Taobuk da Messina e di essere riuscita ad organizzare un evento/prima come lo spettacolo di Pietrangelo Buttafuoco “ Il dolore pazzo dell’amore” grazie al sostegno dei privati che sono a favore della cultura. La direzione del mio assessorato è riuscita a portare nella nostra città eventi culturali di grande risonanza e in questo caso ad ospitare Taobuk, organizzando un evento in prima nazionale, che per me rappresenta un grande onore>>.
La sesta edizione di Taobuk si svolgerà a Taormina dal 10 al 17 settembre, con i patrocini istituzionali di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, Agenzia Nazionale per i Giovani, Università di Messina Comune di Taormina, Comune di Messina-Assessorato Cultura e Spettacolo, Città Metropolitana di Messina, Assessorato regionale Turismo Sport e Spettacolo e Assessorato regionale Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. “Il dolore pazzo dell’amore” riunisce i canti di un unico canto, ha la forma e la forza di un “cunto” che è un tuffo nel passato di Buttafuoco, giornalista e scrittore, imbevuto innanzi tutto delle tradizioni della sua Sicilia, restituite con passione di antico cantastorie, per cristallizzare quelle storie, quei canti, e farne la rappresentazione di un mito sopravvissuto ai tempi bui del mondo. Leggende e personaggi emergono da quei luoghi e da quel tempo: le preghiere che portano doni e dolcetti; i diavoli, gli angeli, i re, le ninfe, le regine e i vescovi di “mille e una notte”, che prima di essere un libro è il teatro della vita popolare, in cui passato e presente si mescolano in un rabbioso andirivieni. E allora la storia si fa prossima: irrompe l’anno della sovversione, irrompono il terremoto del Belice e l’altro terremoto delle rivolte studentesche e operaie, mentre negli anni ottanta si accavallano le storie parallele di mafiosi e commissari di polizia, che lasciano il segno. Ma soprattutto c’è l’amore, e “all’amore bisogna credere, sempre. Anche quando ci fa pazzi di dolore“. Anche quando l’amore è una lettera d’addio che distilla malinconia. Così prendono vita varie figure: il musicante che suona per passione e sa perdersi nella pazzia e trasformare il dolore in musica; la signorina Lia, la zia che non ritiene alcun pretendente degno di lei e amministra la memoria di famiglia curando album di fotografie; lo zio Angelino, elegante cappellano militare che viaggia e frequenta il bel mondo e che, grazie all’amore per Dio, diventa l’uomo della gioia in una terra di lupi. La narrazione di Buttafuoco, una “autobiografia cantata” come l’ha definita Francesco Merlo, si fonde e si alterna alle ballate di Incudine, intrecciando una tessitura di note e parole che vanno dalla voce lontana dei carrettieri siciliani alle melodie delle serenate, fino ad arrivare alla Sicilia di oggi con le sue nuove parole e con la sua nuova musica, sempre senza tempo.
“Il dolore pazzo dell’amore” è dunque un felice incontro tra letteratura e musica, com’è nello spirito di Taobuk, il festival delle “Belle Lettere” che – con le sue mostre e i concerti – celebra al contempo il connubio tra le arti.