Lo scorso mese di giugno la Cassazione ha confermato l’ergastolo a Giovanni Strangio, ritenuto il killer della strage. L’episodio violento era la risposta alla strage di Natale in cui aveva perso la vita una donna, Maria Strangio; un errore perché il vero obiettivo fallito dai sicari era il marito Gianluca Nirta. Era dal 1991 che la sanguinosa faida tra i Pelle-Vottari e i Nirta-Strangio andava avanti, lasciando una lunghissima scia di sangue. In questi anni la ‘ndrangheta si è infiltrata sempre più silenziosamente in numerosi settori della vita anche pubblica, come dimostrano le diverse inchieste della magistratura. Il brand criminale si conserva con una riproduzione esatta della struttura delle cosche in tutti i paesi dove la ‘ndrangheta si radica. La relazione della Dia spiega che ”queste aggregazioni criminali continuano a manifestare una chiara tendenza ad espandersi oltre i confini nazionali, adottando dei codici comportamentali a volte solo in parte assimilabili a quelli delle storiche famiglie di riferimento, senza per questo rinunciare ad una modalità di azione organica, compatta e unitaria”.
‘Ndrangheta: a 9 anni dalla strage di Duisburg, ramificazioni internazionali sempre più potenti
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