Una proposta culturale importante, che apre le strade a nuove visioni nell’arte, ma anche nella valorizzazione dei beni culturali ed architettonici
Grazie ad una intuizione di grande qualità, il Face Fest ed il Parco Ecolandia hanno voluto fare un investimento culturale importante in una progettazione di grande qualità, che apre le strade a nuove visioni nell’arte, ma anche nella valorizzazione dei beni culturali ed architettonici. Un percorso che, in una regione alla ricerca di nuovi modelli di valorizzazione del proprio patrimonio, rappresenta certamente una strada da perseguire, ed ancora una volta il Parco Ecolandia si pone come centro di eccellenza nella sperimentazione.
La contaminazione delle arti, ed il guardare continuamente al futuro, facendo comunque tesoro massimo delle peculiarità della tradizione risiede nel Dna stesso del Parco, e vedere che un buon numero di reggini apprezza le iniziative che il parco propone alla città rappresenta un buon viatico per percorso in continua “tradizionEvoluzione” come recita l’hastag del festival di quest’anno.
Vedere alternarsi al banco regia dei ragazzini, davvero molto giovani, accanto a “veterani” della musica reggina, che con grande trasporto si emozionavano a comandare suoni e colori non è uno spettacolo che si può vedere facilmente, ai nostri giorni.
Dopo gli eventi di martedi sera, che hanno visto sul palco due proposte – una interessante piece teatrale, “LA MIA IDEA. MEMORIA DI JOE ZANGARA” di e con Ernesto Orrico e musiche eseguite dal vivo da Massimo Garritano ed il Concerto del cantautore AUGUSTO FAVALORO che ha presentato ufficialmente “NORMALE?” il suo primo album da solista – si prosegue mercoledi 3 agosto con un’altra novità per queste latitudini: LA TERZA CLASSE IN CONCERTO, un gruppo davvero interessante del panorama musicale italiano, che rielabora a modo proprio il Genere Bluegrass, Country, Dixieland, Folk.
Viaggiare in Terza Classe è tutta un’altra storia! I ponti inferiori dei transatlantici, nel periodo a cavallo tra la fine del ‘800 e i primi del ‘ 900, erano un crocevia di culture e popoli che guardavano allo stesso orizzonte di libertà e cambiamento. Attraverso la musica, quei migranti tramutavano in gioia le sofferenze di un lungo viaggio che avrebbe di lì a poco creato un “nuovo mondo” sociale ed anche musicale. Questo è lo spirito che, da qualche anno a questa parte, ha animato alcuni suonatori provenienti da diverse e più o meno note esperienze musicali. La Terza Classe suona e canta per le strade e per le piazze le storie di celebri mascalzoni anglosassoni e di ribellione dalla schiavitù con il sound caratteristico di quella zona compresa fra le isole britanniche e la Louisiana. I suoni tutti acustici la fanno da padrone, proprio come sui ponti dei maestosi transatlantici, oppure come per le strade delle città bagnate dal Missisipi river dove folk, blues ed earlyjazz si mescolavano.