Ieri alla Villa Comunale di Reggio Calabria il primo raduno Pokémon Go: un centinaio di ragazzi riuniti per divertirsi insieme all’aria aperta
Studiosi, religiosi, esperti di fenomeni sociali si sono interessati all’argomento, a volte addirittura demonizzandolo. Il gioco si rifà alla fortunatissima serie di cartoni animati “Pokémon” che tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000 ha spopolato tra i ragazzini venendo trasmesso in tv nel primo pomeriggio. La moda dei Pokémon era poi stata soppiantata da altre serie più moderne finché gli sviluppatori di Niantic e Nintendo non hanno avuto l’idea di sviluppare un videogioco per cellulari mettendo insieme tutte le tecnologie più avanzate per fare breccia nel cuore dei ragazzi più piccoli ma anche in quello nostalgico dei tanti fan dei Pokémon ormai ventenni e trentenni. Pokémon Go, infatti, grazie alle sue logiche, conquista il giocatore dal primo accesso, quando si ritrova sul letto, sul tavolo, per strada o ovunque lui sia i suoi Pokémon preferiti e vede realizzarsi il sogno di una vita: diventare allenatore e acchiapparli tutti.
Ieri pomeriggio un centinaio di ragazzi, indossando la maglietta del colore del proprio team (blu, gialla o rossa) hanno potuto partecipare a una gara di ricerca e cattura dei Pokémon migliori, nella durata di 40 minuti. La Villa Comunale non è mai stata vissuta così intensamente da tanti ragazzi insieme, almeno negli ultimi quindici anni. Eventi del genere potrebbero far rivivere luoghi della città altrimenti poco frequentati.
La nota triste? Dover aspettare dei programmatori d’oltreoceano per ricordare ai ragazzi che in città esistono punti d’interesse speciali, che permettono di stare in compagnia e all’aria aperta divertendosi e condividendo qualcosa insieme. Un plauso va, perciò, agli organizzatori dell’evento, che con quest’idea hanno permesso un pomeriggio speciale per tanti ragazzi.