Salento, l’arte della pietra sopravvive grazie allo “scalpellino”

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Il Salento protegge i suoi maestri artigiani, l’arte e le tecniche che da sempre confermano l’Italia maestra invidiata dal mondo

Non solo pietra grezza da cavare, ma anche abilità artigianali e pazienza che nel corso dei secoli ci hanno regalato opere di pregio, dai capitelli dei templi greci ai chiostri rinascimentali. Sono i componenti essenziali del mestiere dello scalpellino, uno dei più antichi sulla faccia della terra, che, lungi dall’essere scomparso, in Italia sopravvive nel Salento, grazie agli artigiani-artisti della pietra leccese.
Nel Salento, terra dove ancora si estrae una pietra calcarea con peculiarità eccezionali, la cosiddetta pietra leccese (Leccisu per i salentini), quest’arte sopravvive e si rinnova. La pietra leccese è infatti nota per la sua duttilità e la sua fragilità: se non si è tanto abili da scalfirla con la maestria e l’esperienza che solo la tradizione tramandata di generazione in generazione può consentire, la si può danneggiare irrimediabilmente perdendo il lavoro di ore per non dire di giorni.
La pietra leccese all’estrazione è piuttosto morbida e semplice da lavorare; col passare del tempo, esposta all’aria, si indurisce favorendo così la durata nel tempo. E l’estrazione della pietra in Salento è uno dei mestieri più antichi praticato dai ‘Cavamunti’ o ‘Cavapietre’ che, armati di picchi e mazze, provvedevano a recuperare le pietre utili per la costruzione di case, chiese e monumenti.
Gli scalpellini sono stati anche chiamati ‘scultori senza arte’, ma questi abilissimi artigiani sono stati troppo spesso sottovalutati. Il loro mestiere, infatti, messo a dura prova dal progressivo abbandono dei lavori artigianali per la scarsa remuneratività e dal progresso tecnologico e dalle macchine come i potentissimi e rapidissimi torni industriali, è invece sopravvissuto perché nessuna apparecchiatura artificiale potrà mai sostituire il prezioso e irripetibile tocco umano.
Ed è grazie alla maestria e alla saggezza dei maestri scalpellini, che oggi Lecce è considerata la capitale del Barocco e può vantare ancora una straordinaria manifattura lapidea. Oltre al Salento, tracce di questo mestiere si trovano nei pressi di Belluno, dove è possibile visitare il Museo delle Pietra e degli Scalpellini, mentre nella Repubblica di San Marino, l’Associazione La Casa D’Oro (http://www.lacasadoro.info/) propone corsi rivolti a ragazzi e ragazze della zona, di scultura su pietra che recuperano la tradizione scalpellina.
Infine, a Firenze, l’Opera del Duomo possiede ancora una bottega dove operano maestri scalpellini (http://operaduomo.firenze.it/bottega).

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