Di seguito la lettera di Emanuela Barbuto, segretario Territoriale della FSI, al Commissario Straordinario Azienda Sanitaria Provinciale Dott. Giacomino Brancati:
La scrivente Organizzazione Sindacale è venuta a conoscenza della Deliberazione C.S. n° 275 del 02.08.2016 con la quale veniva approvato il Progetto Unico Aziendale redatto dalla Dottoressa Caterina De Stefano, Direttore del Dipartimento delle Dipendenze di questa A.S.P. Il “Progetto” in questione, finanziato con la considerevole somma di Euro 261.221,50, denominato “Progetto di indirizzo tecnico-scientifico coordinato e finalizzato alla prevenzione, alle cure ed al trattamento del detenuto dipendente da sostanze legali ed illegali e per il dimensionamento ed il monitoraggio del fenomeno”, redatto dal Direttore del Dipartimento delle Dipendenze di questa A.S.P., stando a quanto si è potuto desumere dalla lettura della deliberazione, in carenza degli allegati non pubblicati, avrà una durata di mesi 18 e le azioni progettuali previste “stranamente” saranno limitate soltanto ai soli Istituti di pena “S. Pietro” ed “Arghillà” di Reggio Calabria, di fatto così escludendo aprioristicamente dal poterne beneficiare le Carceri di Palmi e Locri e con esse i detenuti tossicodipendenti ivi reclusi ed anche gli Operatori dei Ser.T. di Siderno e Polistena, così esclusi in modo discriminante dal poter partecipare alle azioni progettuali previste dal Direttore del Dipartimento. La direzione scientifica del Progetto Sperimentale di che trattasi, il monitoraggio, la verifica, il controllo dell’attuazione del Progetto, la valutazione complessiva e finanche la liquidazione ( probabilmente anche l’autoliquidazione) delle competenze spettanti agli operatori interessati, sarebbero tutte competenze accentrate sulla medesima figura del direttore del Dipartimento delle Dipendenze. Premesso quanto sopra vi è da rilevare che alla Dottoressa Caterina De Stefano anni or sono è stato conferito l’incarico di Direttore del Dipartimento delle Dipendenze in assoluta violazione alle normative contrattuali e di legge vigenti, in effetti la dottoressa risulta essere inquadrata tutt’ora nei ruoli Aziendali con la qualifica di Dirigente Medico ex 1° Livello, per cui non avendo la stessa mai ricoperto la qualifica di Direttore di Struttura Complessa, non poteva prima, e non può oggi, vedersi attribuito l’incarico di Direttore di Dipartimento. Mai, peraltro, dopo l’accorpamento della ex ASL 9 di Locri con l’ASP 5 di Reggio Calabria, risalente al Luglio dell’anno 2010, l’Azienda Sanitaria Prov.le di Reggio Calabria ha provveduto a pubblicare un avviso per il conferimento dell’incarico di Direttore del Dipartimento delle Dipendenze, impedendo così, di fatto, a coloro i quali, in possesso dei requisiti, di poter far valere la propria professionalità ed il proprio ruolo all’interno dell’Azienda. Tali violazioni di legge sono state in più circostanze portate dalla scrivente Organizzazione Sindacale formalmente all’attenzione dei diversi management che nel corso di tutti questi anni si sono succeduti alla Direzione di questa Azienda Sanitaria, senza peraltro mai avere alcun riscontro in merito. Nel merito del Progetto de quo, nessun Operatore del Ser.T. di Siderno e/o Polistena e’ mai stato messo al corrente di nulla, tutto si è svolto segretamente come se il Dipartimento delle Dipendenze dell’ASP di Reggio Calabria fosse “cosa personale” del Direttore. E’ lecito domandare a questo punto sulla base di quali presupposti, di quali evidenze scientifiche ed obiettivi strategici di fondo si è deciso nella nostra A.S.P. di utilizzare i fondi regionali relativi agli anni 2008/2012, per un ammontare di Euro 261.221,50, finalizzati all’assistenza ai detenuti tossicodipendenti reclusi negli Istituti di pena della Provincia di Reggio Calabria, destinandoli per la realizzazione di un “Progetto Sperimentale” redatto e gestito dalla Dottoressa Caterina De Stefano; tanto meno è dato comprendere attraverso quali criteri la stessa Direttrice di Dipartimento procederà alla valutazione delle azioni progettuali ed alla verifica circa il raggiungimento degli obiettivi fissati? Perchè la Direzione del Ser.T. di Siderno e gli Operatori dei Ser.T. di Siderno e Polistena sono stati tenuti all’oscuro di tutto, tant’è che il Dipartimento Dipendenze di R.C. sul punto ha mantenuto, come d’altronde in tutte le altre circostanze precedenti, il massimo della segretezza senza mai informare alcuno su ciò che si era deciso di fare con i fondi regionali 2008/2012 destinati all’assistenza ai detenuti tossicodipendenti? Su quali basi e sulla scorta di quali requisiti e competenze richieste la Dottoressa De Stefano procederà a costituire l’equipe multidisciplinare che dovrà essere formata da Operatori in servizio presso questa A.S.P , o in modo discriminante presso il solo Ser.T. di Reggio Cal. ? Atteso che i fondi regionali sono destinati all’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria per l’assistenza ai detenuti tossicodipendenti reclusi negli Istituti di pena della provincia di Reggio Calabria, non è dato comprendere sulla scorta di quali elementi il Direttore del Dipartimento in sede di redazione progettuale abbia potuto prevedere il coinvolgimento, con corrispettivo economico, di soggetti istituzionali esterni all’Azienda ed accreditati dalla Regione Calabria ? Quali ragioni scientifiche e/o di opportunità avrebbero indotto la Dott.ssa Caterina De Stefano a circoscrivere le azioni Progettuali a carattere sperimentale ai soli Istituti di pena di Reggio Calabria: “Arghillà e S. Pietro”, di fatto così discriminando ed escludendo da tali opportunità i detenuti tossicodipendenti reclusi presso gli Istituti di pena di Palmi e Locri, agendo, altresì, “ad escludendum” anche nei confronti degli operatori dei Ser.T. di Siderno e Polistena, nonostante anche loro a tutti gli effetti sono inquadrati nei ruoli organici dell’ASP di Reggio Calabria? E’ lecito demandare alla medesima persona fisica la redazione del progetto, la direzione scientifica ed il coordinamento dello stesso, oltre al monitoraggio, alla verifica delle azioni progettuali svolte ed al controllo dell’attuazione regolare del progetto, demandando, altresì, sempre alla stessa persona anche la valutazione periodica e finale sul raggiungimento degli obiettivi e la liquidazione delle competenze agli operatori interessati, eventualmente anche le autoliquidazioni? Può un Dipartimento di una Azienda Sanitaria Pubblica essere diretto da una figura professionale sprovvista dei requisiti di Legge e contrattuali previsti obbligatoriamente per il conferimento dell’incarico di Direzione Dipartimentale, prescindendo, in modo discriminante, da ogni sorta di comunicazione, coinvolgimento e partecipazione alle iniziative ed azioni Dipartimentali dei soggetti istituzionali facenti capo al Dipartimento medesimo? Infine, l’adozione della predetta deliberazione viola le norme previste dal CCNL che nella fattispecie demandano alla contrattazione integrativa aziendale e “nessuna comunicazione, informazione o altro è mai stata data alle rappresentanze dei lavoratori”. Sulla scorta di quanto sopra rilevato la F.S.I.- Federazione Sindacati Indipendenti chiede l’annullamento in autotutela della deliberazione n° 275 del 02. Agosto.2016 e la sospensione con effetto immediato di ogni procedura amministrativa eventualmente in essere, o già avviata, relativa al Progetto Sperimentale in questione. Si resta in attesa di urgente riscontro.