Sicilia, emergenza rifiuti: Crocetta dà il via libera alla raccolta ma Messina gioca a “scaricabarile” [FOTO]

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Tutta Italia grida “emergenza rifiuti”: in Sicilia il Presidente Crocetta dà il via libera allo smaltimento ma a Messina la situazione è critica

È un turismo strano quello che l’Italia propone quest’estate: un turismo molto diverso da quello che consente di ammirare celebri monumenti o panorami da sogno, in nome della cultura, del relax e del divertimento. Un turismo che riunisce vari punti del Bel Paese in nome di un’emergenza che dilaga come una malattia virale: quella dei rifiuti.
Dalla Sicilia alla Puglia, dalla Calabria all’Umbria, dalla Campania al Lazio, ogni giorno aumentano le segnalazioni di città che proclamano l’ “emergenza rifiuti” e documentano situazioni allarmanti e pericolose per l’immagine del luogo oltre che per la salute di cittadini e turisti.
Non sono passati poi così tanti anni da quando l’emergenza rifiuti di Napoli era ogni giorno in prima pagina, con le sue tonnellate di spazzatura abbandonate sul ciglio della strada, a formare veri e propri monumenti che mozzavano il fiato, ma non certo per il principio di una Sindrome di Stendhal.
Non troppo tempo fa anche Reggio Calabria lottava con le montagne di rifiuti da smaltire; oggi sullo stesso tema si disperano Roma e il suo neosindaco Virginia Raggi, nonché Terni, Brindisi, Bari a cui tocca la stessa sorte.
Ma se in tutti questi casi si tratta di singole città che si ritrovano in difficoltà nella gestione di raccolta e smaltimento, c’è una regione dove l’allarme viene lanciato da quasi tutte le province: la Sicilia. 

Sul caso emblematico della Sicilia si è espressa perfino Legambiente, giudicando assurda l’incapacità della Regione di far fronte all’emergenza. Sulla scia di complicati atti burocratici, decisioni da prendere e contatti da definire, oggi il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta si è espresso a riguardo dando il tanto atteso via libera al conferimento dei rifiuti, prima bloccati da precisi tetti massimi oltre i quali non si poteva operare. Dice: “Da oggi per effetto dell’attività che abbiamo svolto nel mese di luglio, come già precedentemente annunciato, non esistono limiti ai conferimenti nelle discariche siciliane. I comuni possono concordare direttamente con le discariche i quantitativi giornalieri e, nel caso di arretrato giacente per le vie cittadine, possono fare i piani straordinari di conferimento. Non esiste alibi per nessuno e sinceramente trovo assurdo che ancora si continui a parlare di crisi dei rifiuti in Sicilia, quando i problemi possono essere collegabili solo ad alcune sparute realtà locali”. Crocetta mette un duro punto fermo, quindi, alla questione rifiuti, giudicando l’enfasi che la situazione ha avuto assolutamente esagerata rispetto alle condizioni reali.
Ma tra queste sparute realtà locali c’è un’intera provincia siciliana: quella di Messina, che da mesi ormai convive con la sporcizia dilagante, tra strade allagate dalle fogne, montagne di spazzatura e fauna che tutto indica fuorché uno stato di pulizia adeguato a rispettare quell’articolo 32 della Costituzione italiana che sancisce il diritto alla Salute: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività“. 

Ogni giorno su internet i cittadini pubblicano foto e video per alzare la voce su una situazione ormai insostenibile: ci sono foto della via Comunale a Sperone direzione Serri, di via degli Orti, della Contrada Paradiso, della salita di Sperone per Faro Superiore e molte altre. Dalla zona nord alla zona sud, tutte le circoscrizioni hanno inviato, attraverso i propri rappresentanti, delle lettere di sollecito all’amministrazione comunale che, fino a pochi giorni fa, ha fatto scaricabarile sulle responsabilità regionali. Oggi la risposta del Presidente Crocetta dovrebbe porre quel tassello mancante che impediva un sereno smaltimento dei rifiuti, ma solo il tempo rivelerà se davvero un via libera è sufficiente a risolvere la situazione.

Non si dimenticano le lotte di Messinambiente, l’azienda detentrice dell’appalto per la raccolta dei rifiuti a Messina, fuori da Palazzo Zanca e gli scioperi dei suoi dipendenti indignati per quegli stipendi non pagati a causa del famoso blocco del Bilancio di Previsione, bocciato per ben cinque volte.
Va ad aggiungersi, inoltre, un’innegabile tendenza di alcuni messinesi ad approfittare della già grave situazione per giustificare la propria pigrizia e la propria maleducazione: e così dietro i cassonetti dei rifiuti, oltre alle centinaia di sacchetti, appaiono anche armadietti, materassi, televisori, complementi d’arredo vari, abbandonati al loro destino. Si va così ad aggravare inutilmente una situazione già precaria e pericolosa, nonostante esistano gli uffici e le ditte di competenza per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti. Altri, invece, pensano di risolvere la questione rifiuti dando fuoco ai cumuli di spazzatura, causando ulteriori danni sia per le fiamme che per le sostanze tossiche che si liberano nell’aria.

Ma non tutto è perduto: Messina comprare infatti nell’elenco di Comieco, Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, per le città che maggiormente hanno contribuito a migliorare il piano di raccolta differenziata per carta e cartone al sud. Secondo il loro 21° Rapporto Annuale, in città si va ad aggiungere ai Cartonmezzi una raccolta speciale di cartone concordata con i negozi: il materiale viene raccolto porta a porta. Un piccolo passo nella sensibilizzazione dei cittadini e delle amministrazioni che fa bene alla città, all’Italia e all’ambiente, nella speranza che si continui su questa strada, più sana e pulita.

Ecco le FOTO delle condizioni di Messina pubblicate sui social:

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