“Abbiamo ricevuto la turbata segnalazione di molti operatori sanitari in merito alle recenti gravissime affermazioni dell’assessore comunale Zimbalatti detto Zimba, il quale, in una lunga nota pubblicata sui social, ha affermato che gli Ospedali Riuniti sarebbero sprovvisti delle specifiche e ferree certificazioni di idoneità anti-sismica. Frasi decisamente pericolose e spericolate che, per il ruolo istituzionale ricoperto dallo stesso, in questo specifico momento caratterizzato da attenzione e sensibilità legate alle conseguenze del tragico e funesto terremoto che ha colpito Amatrice e gli altri comuni, hanno suscitato molti interrogativi e, soprattutto, serissime preoccupazioni. Proprio in queste ore, nonostante l’apparente silenzio pubblico, vi è grande, grandissima apprensione. Infatti, i medici, gli infermieri, i dipendenti amministrativi e gli ausiliari, nonché la miriade di ammalati ricoverati e i loro familiari, tutti all’unisono chiedono, con urgenza, chiarezza e verità su una questione di primaria e fondamentale importanza. Non c’è alcun bisogno di ricordare l’estrema attenzione che il nostro territorio, a partire dagli edifici pubblici (ospedali e scuole in primis), dovrebbe ricevere sulle questioni sismiche in quanto la nostra area è, purtroppo, tra le più a rischio dell’intera penisola. In tal senso, pertanto, è indispensabile verificare attraverso la specifica documentazione e gli eventuali sondaggi tecnici se le parole dell’assessore Zimbalatti detto Zimba siano confortate da fatti concreti oppure, al contrario, se si è trattato di affermazioni sciocche e imprudenti che, però, in ogni caso, hanno creato un vero e proprio enorme allarme sociale“, scrive in una nota Ivan Tripodi, segretario cittadino del PCI.
“Certamente -prosegue- nelle more delle necessarie verifiche, tenuto conto che l’assessore Zimbalatti detto Zimba è un componente della giunta comunale nella quale il sindaco della città è il responsabile dell’incolumità e sicurezza pubblica dei cittadini, ci chiediamo, e con noi lo chiedono i reggini, come mai Falcomatà non ha sentito la necessità di intervenire, anche per dovere d’ufficio, al fine di approfondire una vicenda così preoccupante e pericolosa? Come noto –aggiunge– il fallimentare sindaco Falcomatà, al di là dei quotidiani penosi selfie di ordinanza, anche su questa delicatissima questione evidenzia macroscopicamente la sua totale ed assoluta inadeguatezza politico-amministrativa. Pertanto, nonostante il grave allarme sociale, la città, a partire dagli operatori sanitari e dai pazienti ricoverati, non ha ricevuta alcuna doverosa risposta concreta. Il sindaco Falcomatà non ha fatto o detto nulla per tranquillizzare la città in merito ai rischi di tenuta statica che potrebbero correre gli Ospedali Riuniti. A questo punto, al fine di dare risposte tangibili ai reggini e, in particolare, a chi “vive” quotidianamente gli Ospedali Riuniti sollecitiamo formalmente la Prefettura di Reggio Calabria, la Procura della Repubblica, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e il Genio Civile affinché intervengano per fugare ogni ragionevole dubbio o preoccupazione provocate dalle gravissime affermazioni dell’assessore comunale Zimbalatti detto Zimba. E’ del tutto ovvio che, ove le parole di Zimbalatti detto Zimba si dovessero ritenere totalmente destituite di fondamento, sarà inevitabile che lo stesso rassegni immediatamente le dimissioni da assessore comunale poiché ha procurato un enorme allarme sociale che, come noto, potrebbe anche essere penalmente perseguito. Siamo assolutamente persuasi che con le cose serie non si può, né si deve scherzare e, ancor di più, non è autorizzato a farlo chi rappresenta le pubbliche Istituzioni. Pertanto, onde evitare ulteriori inutili allarmismi, urge rapida e limpida chiarezza per restituire serenità a centinaia e centinaia di lavoratori e cittadini che non possono vivere con un incubo quotidiano”, conclude.