Che bella la Reggina di Zeman: mister polo e pantaloncini ha già conquistato tutti e non solo per la vittoria nel Derby

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La tifoseria Reggina è già ai piedi di Karel Zeman: sostanza, cultura del lavoro e umiltà

Mister polo e pantaloncini ha già conquistato tutti a Reggio Calabria, in novanta minuti. La città è ai piedi di Karel Zeman, figlio del maestro boemo Znedek che a Reggio un derby l’aveva vinto nel 1990 in serie B da allenatore del Messina. Oggi nel big match contro i peloritani, Zeman junior s’è presentato in panchina con estrema serenità in maglietta e pantaloncini. Da tanto tempo non si vedeva a Reggio un allenatore così tanto concentrato sulla sostanza e meno attento alla forma. La sua cultura del lavoro e la sua umiltà gli hanno regalato il primo grande miracolo: con una squadra di ragazzini ha travolto il Messina dall’organico ben più importante. Ma in campo c’è stata una sola squadra, quella amaranto.

Zeman ha spiazzato tutti inventandosi Porcino attaccante (tra i migliori in campo e autore del gol del vantaggio “sotto la mia curva, ancora non ci credo” ha detto in conferenza stampa) e orchestrando la vittoria da autentico stratega. Ha già conquistato tutti non solo per il risultato, ma per com’è arrivato: la Reggina non s’è mai fermata, anche dopo il vantaggio e dopo il doppio vantaggio. Ha continuato ad attaccare, ha giocato a viso aperto, ha corso a mille fino al novantesimo.

In conferenza stampa, mister Zeman ha spiegato che “di solito in Lega Pro tutte le squadre nel secondo tempo hanno un calo atletico, noi abbiamo lavorato in estate sotto il profilo fisico per non averne ne’ adesso a inizio stagione, ne’ dopo. Questo ci porta a pagare solitamente in avvio ma oggi non è successo anche grazie alle forti motivazioni. Oggi abbiamo dominato una partita, s’è giocata a senso unico, eppure avevamo di fronte una squadra importante come il Messina, con giocatori veramente importanti“.

Sulle ambizioni stagionali, Zeman mantiene i piedi per terra: “Non siamo il Foggia, non siamo la squadra da battere in questo torneo. Abbiamo lacune sia al centro che a destra che a sinistra. Abbiamo anche lacune tattiche perchè molti ragazzi sono arrivati da una settimana, altri da due, quindi non si può creare una squadra in poco tempo. Quello di oggi è un miracolo frutto della volontà e non di altro. In poco tempo non si può inventare la squadra perfetta“. Ma poi alla fine chiosa: “La partita di oggi ci fa capire che possiamo vincere, o comunque dare fastidio, a tutte le altre squadre“. Perché di miracoli adesso vuole farne anche altri, e mantenendo i piedi per terra con la giusta umiltà si potrà continuare a fare bene.

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