Il Col. Lorenzo Falferi, Comandante dell’Arma dei Carabinieri, saluta Reggio Calabria [FOTO]

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Questa mattina il Col. tISSMI Lorenzo Falferi ha incontrato la stampa per un saluto alla città di Reggio Calabria prima del suo trasferimento

Per quattro anni Lorenzo Falferi, Colonnello Comandante dell’arma dei Carabinieri, si è speso al servizio della comunità reggina, coordinando squadre di collaboratori che come lui dedicano quotidianamente anima e corpo per il conseguimento degli obiettivi dell’istituzione, primo fra tutti la tutela e il mantenimento della legalità. Il Comandante, in vista del prossimo trasferimento attivo dal 3 ottobre, ha convocato questa mattina la stampa per salutare e ringraziare Reggio Calabria e quanti si sono relazionati con lui: “Sono stato per quattro anni orgoglioso comandante dell’arma della Provincia di Reggio Calabria. Molte cose passano per la testa in questo momento: questa è una realtà che coinvolge non solo professionalmente, perché richiede energia per fronteggiare la molteplicità di problemi che questo territorio presenta, è allo stesso tempo coinvolge dal punto di vista umana perché è una terra che ha in sé una bellezza assoluta e delle potenzialità di cui secondo me ancora oggi non è pienamente consapevole”.
Un discorso umile, non scritto, pieno di sinceri ringraziamenti ai vari organi istituzionali, durante il quale il Comandante Falferi ha sottolineato la necessità di riportare ogni successo ottenuto in questi anni a un successo dell’arma e non della persona: “Il mio ruolo va interpretato in modo sobrio, lontano dai facili protagonismi. Bisogna lavorare più che rilasciare dichiarazioni; credo che l’istituzione debba avere il sopravvento sulla singola persona. Il Comandante rappresenta l’istituzione e non se stesso e solo in questo modo può essere efficace“.
E conclude: “Io spero vivamente che questa terra abbia la forza e il coraggio di crescere e migliorarsi. Il contrasto alla criminalità organizzata è essenziale, credo che il cammino sia lungo e ci sia la necessità di ritrovare un vero senso civico. Bisogna istillare in tutti quanti l’esigenza di ricordarsi il senso civico e di responsabilità che si ha verso gli altri. Sono assolutamente convinto che la ndrangheta si riuscirà a sconfiggere nel momento in cui la comunità ritroverà il senso dell’appartenenza civica a questa comunità. A quel punto la ndrangheta non avrà più terreno fertile e dovrà estinguersi necessariamente. In questo percorso di crescita sociale noi saremo al fianco di queste terre ma dev’essere un impegno corale che non può essere demandato a nessun altro”. 

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