Reggina, il mercato chiude senza colpi: adesso serve un’impresa di Zeman. A Taranto tornano insieme Viola e Balistreri

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Reggina, il punto dopo la fine del mercato: organico fortemente deficitario in difesa e in attacco

karel zeman

Si è conclusa senza colpi la campagna acquisti della Reggina, che adesso ha un organico che dovrà affrontare tutta la prima parte della stagione (almeno fino a gennaio) con numerose gravi carenze. Per raggiungere la salvezza serve un’impresa targata Zeman: il mister ha a disposizione un organico con tanti, tantissimi limiti. Nell’ultimo giorno del mercato la Reggina ha perfezionato un solo arrivo di spessore, il terzino sinistro Marcello Possenti (24 anni, valido elemento di categoria) e concluso l’operazione con l’Inter per i ragazzini di cui avevamo già parlato nei giorni scorsi. Servivano attaccanti e difensori, invece sono arrivati 4 centrocampisti, tutti giovanissimi e tutti destinati alla panchina.

Zeman si ritrova così ad allenare una squadra-baby: su un organico composto da 24 calciatori, ci sono ben 14 Under 21, 17 Under 23, 21 Under 25. Gli unici calciatori esperti sono l’attaccante Coralli e il centrocampista Botta, che hanno ancora bisogno di tempo per trovare la forma fisica ed inserirsi negli schemi della squadra, perchè tesserati la scorsa settimana. Gli altri due “over” sono il difensore centrale Gianola, 27 anni ma alla seconda esperienza in carriera in Lega Pro, e l’attaccante Oggiano, 30 anni ma all’esordio nel calcio professionistico dopo una carriera tra Eccellenza e serie D.

Da un lato sono comprensibili i grandi limiti economici della società che si è dissanguata per ottenere il ripescaggio in Lega Pro e sul mercato non s’è potuta permettere l’acquisto neanche di un cartellino, e ha dovuto lavorare soltanto all’ingaggio di calciatori che venivano svincolati dalle loro squadre di appartenenza o numerosi prestiti (in totale sono 9, tre dall’Inter, due dal Milan, uno dalla Fiorentina, uno dal Crotone, uno dal Pescara e uno dalla Ternana). Non certo un motivo di vanto per un club che negli ultimi decenni ha costruito i suoi grandi successi dalla forza del proprio vivaio, e ha sempre lavorato sui giovani ma per lanciare i propri e non quelli degli altri.

Dall’altro, però, si poteva fare meglio perchè la squadra non è soltanto limitata, ma eccessivamente squilibrata. Ci sono ruoli e reparti in cui c’è eccessiva abbondanza, con calciatori (anche buoni) che si troveranno tutto l’anno per forza di cose ai margini della squadra, e invece altri ruoli e altri reparti ampiamente deficitari. Una situazione estremamente preoccupante per un campionato di livello come quello della Lega Pro, dove persino un’altra ripescata come il Taranto ha costruito una squadra di grande livello (e ricomposto la coppia ViolaBalistreri).

RegginaMa torniamo alla Reggina: sistemata la porta con Sala e Licastro, l’unico reparto che offre ampie garanzie è il centrocampo. C’è l’esperto Botta, c’è l’ottimo De Francesco, c’è il talentuoso Bangu. Contro il Messina saranno loro i titolari, ma per il futuro scalpitano i nuovi arrivi: Mazzone e i tre dell’Inter, Knudsen, Romanò e Silenzi. Tutti, però, sono centrali: il loro ruolo naturale è lo stesso di Botta. Giocare come alternativa a Bangu e De Francesco, che hanno caratteristiche diverse, significherà doverli adattare. Fatto sta che sono tanti, e Zeman giocherà sempre con il 4-3-3, quindi nel reparto nevralgico c’è comunque un’eccessiva abbondanza (che si poteva evitare, lavorando meglio negli altri reparti).

Ecco, gli altri reparti: sono il vero problema. In difesa è arrivato Possenti, che è un buon terzino sinistro. Su quella fascia c’era già Porcino, che adesso con ogni probabilità finirà in panchina. Eppure aveva fatto vedere buone cose nelle prime uscite ufficiali. Invece le criticità erano al centro e sulla destra, dove Zeman sarà costretto a schierare ancora una volta Cane (o, al suo posto, il giovane Maesano). E anche al centro, Zeman dovrà scegliere tra Kosnic (problemi fisici permettendo), De Bode e Gianola. Ogni volta che non ci sarà Kosnic (che dovrebbe esordire contro il Messina) bisognerà tenere un rosario in mano.

Arriviamo all’attacco: chi li farà i gol in questa squadra? Chi ha la capacità di saltare l’uomo, creare superiorità numerica, fare dribbling, mettere il compagno in condizioni di fare gol? Stentiamo a indicare un elemento con queste capacità. Tolto Coralli, Zeman ha a disposizione una vera e propria squadra-baby. C’è Oggiano che ha 30 anni, ma è all’esordio in Lega Pro dopo una carriera nelle categorie minori, e poi ci sono sei Under 21. L’unica speranza è che qualche giovane possa esplodere, magari Tommasone dell’Inter o Tripicchio del Crotone, ma intanto contro il Messina giocheranno ancora una volta Carpentieri e Oggiano intorno a Coralli. E nelle prime tre partite ufficiali sui 3 gol fatti, neanche uno è arrivato dall’attacco (hanno segnato il difensore Gianola e i centrocampisti Bangu e De Francesco su rigore). E’ facile immaginare che a fine stagione i centrocampisti della Reggina avranno siglato più gol degli attaccanti, e bisogna aggrapparsi a Coralli. Se non esplode lui, saranno guai seri.

Che l’obiettivo della Reggina fosse la salvezza, era ben chiaro sin dall’inizio (ed è normale che sia così per un club che lo scorso anno è arrivato a fatica 4° in serie D, molto distaccato dalle prime tre, e che ha ritrovato la Lega Pro soltanto grazie a un dispendioso ripescaggio). Ma adesso serve una vera e propria impresa di Zeman, perchè con quest’organico pensare di evitare i playout (cioè mettere sotto 5 squadre) è una vera e propria utopia. Piuttosto, visto l’organico delle altre, il vero obiettivo potrebbe diventare quello di raggiungerli i playout. Cioè di evitare l’ultimo posto che significherebbe retrocessione diretta senza neanche passare dagli spareggi.

Reggina

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