Intervista a Ciccio Salandria, centrocampista calabrese di Trebisacce oggi Capitano dell’Akragas Agrigento, prossimo avversario della Reggina
Dopo la convincente vittoria nel Derby dello Stretto contro il Messina, la Reggina sta preparando la 3ª giornata di campionato che la vedrà impegnata domenica alle 16:30 allo stadio Esseneto di Agrigento contro l’Akragas di Ciccio Salandria, oggi capitano dei siciliani dopo 10 anni trascorsi in riva allo Stretto con la maglia amaranto. Sarà così per tutto il campionato: quasi tutte le squadre del girone C di Lega Pro hanno in organico grandi ex amaranto che la squadra di Zeman ritroverà sulla propria strada. Dopo aver incontrato Baiocco e Bombagi nell’esordio di Fondi, adesso tocca a Salandria che con la Reggina ha esordito tra i professionisti in serie B nel 2014 e poi è stato protagonista di una grande stagione in Lega Pro, culminata con l’impresa della salvezza nello spareggio playout contro il Messina.
Due anni fa in Lega Pro la sua prima stagione in prima squadra, di cui – nonostante la giovanissima età – è diventato un autentico pilastro nel girone di ritorno, meritandosi tutto sul campo. Quell’anno la Reggina ha vinto appena 10 partite (playout contro il Messina compresi), Salandria ha giocato in 9 di queste 10. Un dato che significa tanto: senza di lui i tre punti erano un miraggio. Complessivamente per lui 23 presenze e un assist in quella stagione, ma anche una crescita impressionante tanto che nella parte finale della stagione, quando la squadra riusciva a risalire la classifica prima conquistando il playout e poi vincendolo contro il Messina, era diventato un vero e proprio pilastro del centrocampo amaranto.
Sarebbe rimasto volentieri in riva allo Stretto, ma le note vicende di quella calda estate che ha segnato il fallimento della Reggina l’hanno portato a ritrovarsi svincolato. Ad assicurarsi le sue prestazioni è stato l’Akragas Agrigento, club neopromosso dai Dilettanti ma serio e ambizioso. Salandria, così, ha cambiato squadra per la prima volta in carriera, e ad Agrigento è arrivato insieme a lui anche Zibert con cui aveva giocato tutto il girone di ritorno (e vinto lo spareggio playout di Messina) nella Reggina.
L’anno scorso in Lega Pro una stagione fantastica: Salandria ha giocato 32 partite su 34, tutte da titolare, realizzando anche il suo primo gol tra i professionisti (una rete pesantissima nello 0-1 sul campo della Paganese) e un altro assist, guarda caso proprio per Zibert.
In questi ultimi due anni il bambino di Trebisacce arrivato alla Reggina praticamente ancora in fasce è maturato molto, e adesso è pronto a spiccare il volo. Questo con ogni probabilità sarà il suo ultimo anno in Lega Pro, poi si ritroverà lì dove merita di giocare. Nelle categorie superiori.
Raggiunto da StrettoWeb stamattina, mentre sta preparando con la sua nuova squadra la partita di domenica contro la Reggina, rispondendo alle nostre domande sul legame con la squadra che l’ha lanciato nel mondo del calcio, il suo primo pensiero è quello del Derby vinto dagli amaranto domenica al Granillo: “ho seguito la partita, l’ho guardata e sono stato molto velice per i tifosi, la città e i calciatori con cui mi lega una grande amicizia“.
Ma adesso c’è la partita di domenica, in cui Salandria e Porcino saranno avversari. Ma soprattutto Salandria e la Reggina saranno avversari, per la prima volta dopo una vita in amaranto: “è una brutta sensazione, non lo nascondo” confida Salandria ai nostri microfoni. “Io alla Reggina sono nato e cresciuto, prima da bambino tifavo Milan, poi ho abbandonato i colori rossoneri e adesso tifo soltanto per la Reggina. Il mio cuore è amaranto, sono orgoglioso di essere cresciuto al Sant’Agata, di aver indossato quella maglia così prestigiosa. Domenica sarà la prima volta che giocherò contro la mia Reggina, non so cosa dire e cosa pensare… Non vedo l’ora che arrivi domenica così passa questa settimana, non vedo l’ora di giocare. Ovviamente in campo darò il mille per mille per la mia attuale squadra, il calcio è così e bisogna accettarlo“.
Il Salandria di oggi è diverso rispetto a quello di due anni fa alla Reggina. Basta guardarlo in campo: è cresciuto molto anche fisicamente. Ma non solo. “Negli ultimi due anni sono cambiate tante cose. La mia prima svolta è stata proprio alla Reggina, sono cresciuto tanto grazie a calciatori grandi ed esperti come Cirillo e Aronica con cui ho giocato in quei mesi. Poi il doppio derby con il Messina nello spareggio playout mi è servito tantissimo per maturare e crescere, quella non è una partita qualunque, e giocarla da titolare a 20 anni con tante pressioni addosso ti fa crescere. Anche l’anno scorso sono cresciuto molto perchè ho avuto grande continuità, e quest’anno vorrei fare il definitivo salto di qualità“.
Infine, Salandria manda tramite StrettoWeb un messaggio ai tifosi della Reggina in vista della partita di domenica: “innanzitutto voglio ancora una volta ringraziarli per quello che hanno fatto due anni fa quando dovevamo giocare il derby contro il Messina nello spareggio playout e ci hanno dato una grande mano. Lo ripeto, domenica sarà una brutta sensazione, ma darò il massimo per la mia squadra e bisogna accettarlo perchè il calcio è così. Ma ci tengo a dire che Reggio è sempre nel mio cuore“.