Si torna a investire nel mattone: Reggio Calabria in rialzo, difficoltà per Messina

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investire-sul-mattoneLe famiglie italiane tornano a preferire il mattone come investimento per il futuro. È quanto emerge da una recente indagine condotta in collaborazione dall’Istituto di Credito Intesa Sanpaolo e dal Centro Einaudi, dal titolo “Tassi bassi e volatilità si ritorna al mattone”. Sicilia e Calabria confermano il loro trend positivo.

Investire in Sicilia? Scelgo il mattone

Investire nel mattone oggi conviene? Le tendenze degli investitori italiani, per lo più famiglie, sembrano non lasciare dubbi: sì. Il mattone torna a essere la strada preferita per guardare al futuro con una maggiore serenità. Immobili e liquidità, infatti, la fanno da padrone nella scelta della tipologia di investimento da effettuare. In particolare in Sicilia, secondo l’Osservatorio del mercato immobiliare, si registrano un aumento delle unità residenziali al 12%, benchè Palermo, non riesca a registrare ancora performances brillanti nei confronti delle altre città italiane. Nel capoluogo siciliano infatti, si rileva un calo del 4,1% in netta contro tendenza rispetto a Firenze, dove si tocca il +49,5%. Positive però le percentuali di altre province come Caltanissetta (+7,4%), Agrigento (+7,1%) e Siracusa (+6,4%).

Dalle rilevazioni effettuate per dare vita all’indagine, infatti, è emerso che ben il 49 per cento dei proprietari di un conto corrente bancario o postale sceglie come tipologia di investimento di acquistare un immobile. Il 33 per cento, invece, preferisce scommettere sulle obbligazioni, il 24 per cento punta a Piazza Affari e solo il 19 per cento investe nell’acquisto della materia prima per eccellenza: l’oro.

Investimenti nel mattone, i prezzi medi di un’abitazione in Sicilia

Investire n Secondo quanto riportato da “La Sicilia”, a livello regionale il prezzo medio è di circa 1530 euro per metro quadro con un budget a disposizione per le famiglie per l’acquisto di 125mila euro. Le città più care si confermano Palermo (1820€/mq) e Catania (1720/mq). Le più economiche invece sono Enna (1220€/mq) e Caltanissetta (1260€/mq). A Siracusa invece il costo medio ammonta a 1640€/mq, a Messina è di 1620€/mq. Secondo quanto riferito da Alessandro Ghisolfi di CentroStudiCasa.it, “l’aumento della domanda di oltre 5 punti rispetto allo scorso anno è un segnale incoraggiante per il mercato del mattone in Sicilia”.

Prima casa, Reggio Calabria in rialzo. Crisi vendite a Messina

Per Reggio Calabria il 2016 è stato un anno di cauto ottimismo sotto il profilo delle vendite nel settore residenziale. Il capoluogo calabro infatti ha registrato maggiori vendite, soprattutto nella zona sud della città, comprendente anche Viale Calabria, Viale Aldo Moro e Sbarre. Le quotazioni dell’usato in queste zone non superano i 1300-1400 euro la metro quadro. Risultati buoni anche per il centro storico, con la richiesta abitativa in aumento. Difficoltà invece per Messina, con il mercato immobiliare che stenta a decollare in una città dove avanza l’involuzione demografica, con una popolazione residente che conta 238mila abitanti con un trend che potrebbe scendere ancora nei prossimi anni. La domanda, dunque, è condizionata anche da erogazioni di mutui e poco forte per sperare in una ripresa dei valori di mercato.

Chi scegli la casa come investimento?

Non tutti gli italiani che decidono di investire acquistando immobili, però, sono spinti dalle stesse motivazioni. Il 29 per cento di chi preferisce il mattone alla liquidità (dato che raggiunge quota 39 per cento) lo fa spinto dalla convinzione che comprare una casa sia un modo, il modo giusto per godere di un bene duraturo da passare poi ai propri figli. Questo anche accendendo un mutuo prima casa. Oggi, nel panorama della vasta offerta di prodotti finanziari, si distinguono quelli delle banche digitali, che operano esclusivamente in rete, come è per Ing Direct, che vanta uno dei mutui on line, Mutuo Arancio, più convenienti e flessibili. È, quindi, davvero facile riuscire a trovare un prodotto capace di soddisfare le esigenze di una clientela vasta e variegata, dando a tutti la possibilità di tornare a investire in immobili. Il 20 per cento di chi preferisce il mattone alla liquidità, invece, lo fa con la precisa volontà di metterlo a reddito. Si tratta, quindi, di seconde casa da affittare e dalle quali trarre benefici economici.

Le differenze tra chi sceglie di puntare sul mattone

Lo studio messo a punto da Intesa Sanpaolo e dal Centro Einaudi ha messo in evidenza anche delle importanti divergenze tra queste due diverse tipologie di investitori che puntano sull’acquisto di casa. Il primo gruppo, quello che acquista una prima casa per sé e per i propri figli, lo fa spinto dalla consapevolezza che i tassi a zero sono destinati a risalire. Sceglie di non rischiare troppo, di non guadagnare troppo sì ma di poter contare sulla certezza di non perdere. La seconda tipologia di acquirente, invece, quella che sceglie di comprare una seconda casa da mettere a reddito, “è spinto non soltanto da variabili economiche ma anche da bisogni irrisolti o, più semplicemente, da un’ambizione personale: quella di una casa migliore rispetto a quella che si possiede”. La principale differenza tra i due gruppi, però, spiegano i ricercatori, è da ricercare nel reddito e nei risparmi messi da parte, che di solito sono superiori a un anno di reddito netto.

Per chi sceglie l’affitto, però, c’è qualche difficoltà

Mentre sembra tornare il sereno sulle compravendite immobiliari, qualche difficoltà viene riscontrata nel mercato degli affitti. Il 20 per cento dei possessori di conto corrente intervistati si dichiarano disposti ad acquistare una casa da affittare, è vero, ma si tratta di un dato più basso rispetto a quelli che preferiscono fare questo passo per acquistare un’abitazione in cui vivere (il 29 per cento del campione complessivo). A limitare la possibilità di comprare per affittare sono fattori diversi, a partire dalla difficoltà di imbattersi in inquilini affidabili e puntuali nei pagamenti. Pesa anche la questione fiscale, per le seconde case, infatti, la vita non è particolarmente facile perché le spese da sostenere sono davvero numerose: dall’imposta di registro all’Imu, fino alla non deducibilità delle spese di ristrutturazione.

Il costo degli affitti medi a Messina e Reggo Calabria

Secondo Immobiliare.it, stando ai riferimenti del periodo di Agosto 2016, un affitto medio a Messina costa sui 5,95€ al metro quadro al mese. Più bassi invece i costi da affrontare per un contratto di affitto a Reggio Calabria, dove il costo medio è di 4,13 € al metro quadro al mese.

Angelo Vargiu

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