Pomeriggio di fine ottobre, sala del Consiglio Comunale di Reggio Calabria. I cittadini reggini hanno avuto la possibilità di assistere ad un pubblico confronto sul Referendum Costituzionale, indetto per domenica 4 dicembre 2016. Finalmente il Comitato provinciale “DEMOCRAZIA e COSTITUZIONE” ha ottenuto le due risposte positive che aveva testardamente sollecitato: da una parte l’accettazione del confronto pubblico da parte dei sostenitori del SI’, dall’altra la disponibilità dell’Amministrazione Comunale (roccaforte renziana) ad accogliere la richiesta di utilizzazione della sala del Consiglio Comunale, luogo simbolico per un dibattito sulla Costituzione. Protagonisti del confronto, da una parte il prof. Sandro Vitale, referente del comitato “DEMOCRAZIA e COSTITUZIONE”, dall’altra due rappresentanti del PD reggino, Antonino Castorina (capogruppo PD) e Katia Tripodo (Giovani Democratici). Ospite di rilievo, la prof.ssa Carmela Salazar, docente di Diritto Costituzionale presso l’Università Mediterranea, invitata dal Comitato per il NO nella qualità di “esperta di diritto costituzionale”. Il confronto pubblico, moderato dalla giornalista Paola Suraci, è stato avviato dalla relazione della prof.ssa Salazar che si è soffermata sui gravi limiti ed errori delle modifiche alla Costituzione e quindi sulle motivazioni “tecniche” del suo NO ai quesiti referendari che i cittadini italiani si troveranno sulle schede da votare in occasione del referendum. Sono quindi seguiti gli interventi dei due rappresentanti del comitato “bastaunsì”, Castorina e Tripodi, e per ultimo l’intervento del referente del Comitato per il NO, Sandro Vitale. E’ seguito quindi un interessante dibattito, durante il quale si sono alternati interventi e domande, ascoltati da un pubblico attento e coinvolto. Il confronto ha evidenziato le forti e serie ragioni del NO alla “cosiddetta riforma della Costituzione” e la debolezza ed inconsistenza delle argomentazioni a favore del SI’, che si rivelano ogni giorno di più fondate su una serie di spot e di messaggi “pubblicitari”, che alla lunga dovrebbero sempre più rivelarsi inefficaci al fine di “catturare ” i consensi sufficienti (la maggioranza dei voti) per approvare uno dei più maldestri e pericolosi tentativi di modificare la Costituzione Italiana, bella ma non applicata e realizzata.