Il ponte sullo Stretto e la scoperta dell’America

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Il ponte sullo Stretto e la scoperta dell’America: viaggio in una delle più affascinanti pagine della storia per cercare di leggere con occhi lucidi il presente

isabella-di-castiglia-e-cristoforo-colombodi Kirieleyson – Nel 1492 Isabella di Castiglia decise di allestire una flotta di tre caravelle al fine di consentire a Cristoforo Colombo di tentare l’impresa di raggiungere il Giappone navigando verso Ovest. A corte vari esperti cercarono di dissuadere la regina dal prendere quella decisione, cercando di farle notare in tutti modi quanto quel progetto sarebbe pesato sulle casse della Corona senza produrre alcun beneficio. In particolare le dicevano: “Vostra maestà, con il dovuto rispetto, ma le sembra opportuno buttare via tanto oro per andare dove già  si può arrivare  in appena tre-quattro mesi di viaggio, navigando verso EST,  quando invece per andare da Madrid fino ai Pirenei o per raggiungere Granada si è costretti a fare dei lunghi giri per la mancanza di ponti e strade adeguate?

primo-viaggio-di-cristoforo-colomboAgli esperti di corte si aggiunsero poi diversi settori della società. Da una parte il popolo  protestava “noi moriamo di fame e la Regina pensa a finanziare le gite in barca”, mentre, dall’altra, i nobili temevano che le risorse destinate a Colombo sarebbero state sottratte al budget per le feste di corte. Singolare fu la posizione di alcuni costruttori di  carrozze, che invece erano contrari al progetto perché esso “avrebbe favorito i fabbricanti di caravelle” e che , pertanto, solo per questo motivo era da rivedere. C’era poi una frangia di benpensanti che lamentava il fatto che un’impresa del genere sarebbe sicuramente stata una manna per i portuali, che all’epoca erano ritenuti tutti dei filibustieri; ed anche questa motivazione veniva ritenuta già sufficiente per non volere la realizzazione del progetto di Colombo.

cristoforo-colomboC’erano poi alcune frange di marittimi che non volevano che la regina finanziasse la missione sol perché Colombo era genovese (una specie di extracomunitario di oggi) asserendo che bisognava finanziare solo i navigatori spagnoli. Infine c’era chi protestata solo perché l’idea del viaggio l’aveva avuta un altro.
Insomma era un casino.

Ma la Regina, stufa di sentir dire ad ognuno la sua, ad un certo punto decise di andare avanti lo stesso e diede a Colombo una flotta  di tre caravelle, con le quali il navigatore genovese non arrivò in Giappone, ma in compenso scoprì l’America.

cristoforo-colombo-americaPer la verità c’è da dire che gli aborigeni americani, conquistati e depredati delle loro ricchezze dagli europei ed in parte persino sterminati, non videro molto bene l’impresa di Colombo. Ma questo è un altro discorso. Fatto sta che la scoperta dell’America rese per lungo tempo la Spagna la prima potenza del mondo e la Corona di Castiglia ed Aragona divenne la monarchia più ricca d’Europa. Inoltre, i nobili spagnoli  ebbero molte più feste cui andare, il lavoro dei portuali esplose, i fabbricanti di caravelle, ma anche quelli di carrozze, triplicarono il fatturato e persino il popolo migliorò un po’ la propria  condizione, dimenticandosi tutti del fatto che prima erano contrari all’avventura di Colombo. Qualcuno, invece, nonostante l’evidenza, restò della sua convinzione sull’inutilità dell’impresa o continuò a negarne i benefici solo perché Colombo era genovese.

zheng-he-viaggiDall’altra parte del mondo, più o meno nello stesso periodo, un altro navigatore, il cinese Zheng He, partiva per una missione esplorativa, con una differenza rispetto a Colombo: la sua flotta era composta da 300 navi da 100 metri per 20 di altezza e da ben 27.000 uomini di equipaggio (cinesi, facevano sempre le cose in grande). Al ritorno della sua prima gloriosa missione in India e Africa l’Ammiraglio mise al corrente l’imperatore che al di là del mare c’erano sconfinate terre e popoli tanto diversi con la pelle così differente da quella dei cinesi, e chiese il permesso di poter organizzare altre missioni.

zheng-heMa, a qual punto, i gran sacerdoti, visto che la missione non era stata una loro idea e preoccupati della popolarità del profano Zheng He, si premurarono a convincere l’imperatore dell’inutilità di spendere altri soldi, “tanto, fuori dei confini della Cina non vi è nulla di interessante”, decretando così lo smantellamento della flotta e la pensione anticipata per il povero  Zheng He, che aveva il torto di sbagliare l’epoca in cui vivere.

I cinesi dovettero così rimandare di mezzo millennio la conquista del mondo.

E così oggi metà degli americani parla spagnolo.

Per il ponte sullo Stretto faremo come gli spagnoli o come i cinesi?

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