In questo quadro, da Confindustria è stata formulata alla commissione Giustizia di Palazzo Madama una serie di proposte di modifica il cui fine è “contemperare l’interesse alla più ferma repressione dei fenomeni criminali con la tutela dei principi costituzionali in materia di libertà economica privata e di lavoro. In una realtà sociale afflitta dalla piaga della disoccupazione, soprattutto giovanile, non è possibile rischiare di chiudere imprese che solo ipoteticamente potrebbero correre il rischio di essere condizionate. Peraltro in siffatti casi lo Stato dovrebbe farsi carico di introdurre elementi di salvaguardia ed eliminazione del rischio, non di rimuoverlo alla fonte chiudendo le aziende”. Sia il presidente Cuzzocrea che l’avvocato Galluzzo hanno inoltre posto l’accento sull’importanza delle white list, e ne hanno auspicato il potenziamento, evidenziando trattarsi di strumento in grado di dare certezze agli operatori economici sui fronti della legalità e della tutela. Al termine dell’audizione, il presidente Cuzzocrea ha ringraziato “il senatore D’Ascola che ha inteso articolare i lavori della commissione da lui presieduta dando l’opportunità di essere ascoltate alle categorie produttive e alle realtà dei territori che, nel caso di Reggio Calabria, presentano una serie di specificità negative”. Un ringraziamento infine è stato rivolto ai senatori “Giovanardi e Falanga che hanno colto il valore dell’impegno promosso da Confindustria per rendere le interdittive più efficaci ma al tempo stesso più ‘intelligenti’, in modo tale da circoscrivere le conseguenze negative derivanti dall’uso di questo strumento, che ormai sono riconosciute da tutti”.
Interdittive antimafia, Confindustria Reggio Calabria in audizione alla commissione giustizia del Senato
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