Operazione “Undergound”: 14 arresti per mazzette e tangenti. Coinvolti anche calabresi ritenuti vicino alla ‘ndrangheta [NOMI e DETTAGLI]
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La Gdf di Milano ha eseguito 14 arresti nell’ambito dell’inchiesta “Undergound”, coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Milano Ilda Boccassini e dal pm Bruna Albertini, che concerne l’acquisizione di sub-appalti di opere pubbliche in Lombardia. Gli arresti sono stati eseguiti a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Alessandra Simion. Sono stati contestati i reati di “utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti” e “indebite compensazioni”, e poi ancora la truffa ai danni dello Stato, la bancarotta fraudolenta, l’intestazione fittizia di beni e complessi societari e la “illecita concorrenza realizzata attraverso minaccia e violenza”, associazione a delinquere, presunte violazioni di natura penale e tributaria e di “attività distrattive del patrimonio di alcune società coinvolte, in relazione alle quali – come spiega la Gdf – il Tribunale ha dichiarato il fallimento” con ipotesi di bancarotta per i “titolari di fatto”. Tra gli arresti anche alcuni imprenditori bergamaschi e calabresi vicino alla ‘ndrangheta. La custodia cautelare in carcere è stata disposta anche per Salvatore Piccoli, imprenditore nato a Catanzaro, poi per Luigi Antonioli e Giuseppe Colelli, per l’imprenditore bergamasco Venturino Austoni, e poi ancora per Antonio Stefano e Graziano Macrì, ritenuti dagli investigatori vicini a clan della ‘ndrangheta.