Reggina, slitta ancora l’ok per l’agibilità dello stadio Granillo: il Comune l’aveva garantita oltre un mese fa. E domenica sera con la Juve Stabia si potrebbe giocare a porte chiuse…
Dopo le limitazioni e l’ansia per le tre precedenti partite casalinghe di questo campionato, contro Messina, Catania e Cosenza, con episodi senza precedenti per la Reggina e per il Granillo (orari spostati, biglietti venduti soltanto 24 ore prima della gara, agibilità parziale, capienza limitata a 5.000 spettatori ecc. ecc.), adesso per completare la frittata il rischio – sempre più completo – di giocare una partita difficile e importante senza tifoseria. Non solo un danno economico per il club, ma anche una batosta sportiva per la squadra che fin qui ha dimostrato di esaltarsi grazie alla spinta dei propri tifosi.
Con una nota ufficiale, la società ha comunicato che “allo stato attuale, gli organi competenti non hanno ancora dato l’autorizzazione per l’apertura della prevendita per la gara tra Reggina e Juve Stabia prevista per domenica 9 ottobre alle ore 20.30 allo stadio “Oreste Granillo”. Ricevute le autorizzazioni necessarie, sarà premura della società amaranto comunicare immediatamente l’apertura della vendita“.
Ma secondo alcune indiscrezioni di StrettoWeb, la riunione della Commissione di Vigilanza è già stata fissata per la giornata di domani, sabato 8 ottobre e vigilia della gara. Anche stavolta, quindi, qualora dovesse arrivare l’ok, ci saranno soltanto poche ore per la vendita dei biglietti. Ma il rischio più elevato è che l’ok non arrivi, e che la gara si giochi senza tifosi.
Difficile nascondere l’imbarazzo per il Comune, che si era impegnato già da diverse settimane a garantire la piena agibilità dello stadio. Promesse, evidentemente, svanite di fronte all’evidenza dei fatti e alle difficoltà di gestione di uno stadio che al più presto dovrebbe essere concesso nuovamente in gestione al club, in modo che possa garantirne nel modo più serio e opportuno possibile la gestione e la programmazione in base ai propri impegni. Invece negli ultimi anni il Granillo è diventato teatro di qualsiasi tipo di “partita” o evento, da eccellenza dell’impiantistica sportiva cittadina (insieme al Sant’Agata era l’unica struttura di livello a funzionare in città), adesso lo ritroviamo adeguato alla fatiscenza di tutto il resto.
E adesso vediamo infrangersi con la cruda realtà anche quelle promesse che hanno seguito la partita con il Catania, macchiata dal vergognoso gesto del furto negli spogliatoi della squadra etnea durante la gara. Qualcuno ha ancora il coraggio di sostenere che fosse tutta colpa di Lo Monaco?
E pensare che ad agosto Falcomatà aveva chiesto 10.000 abbonati… dove li avremmo messi, senza uno stadio adeguato?