Le segreterie territoriali della FP CGIL e della CISL FP fanno luce sulla realtà dei centri per l’impiego e sulla sorte incerta di 64 precari
Le promesse mancate
Entro giovedì 20 ottobre la Regione Calabria avrebbe dovuto inviare alle Province il saldo dei fondi 2015 e l’anticipazione pari al 50% dei fondi 2016 per il pagamento delle retribuzioni e le spese di funzionamento. Entro martedì 25 ottobre la Regione avrebbe dovuto inoltrare alla Provincia di Reggio Calabria l’impegno di spesa per l’annualità 2016 riguardante i dipendenti a tempo determinato, dopo che da ben sette mesi ne ha autorizzato formalmente la proroga delle attività, anche attraverso l’approvazione della progettazione di potenziamento dei servizi per l’impiego. “Nel più breve tempo possibile” (peccato, però, che siano trascorsi già 17 giorni), la Regione Calabria si è impegnata a convocare un tavolo anche alla presenza del vicepresidente della Giunta regionale Prof. Viscomi, per affrontare la tematica dell’aumento dell’orario di lavoro dei dipendenti part-time e la proroga dei dipendenti precari di Reggio Calabria e Crotone. Cosi come, l’Assessore Roccisano, presente al tavolo, si era impegnata a convocare l’Osservatorio regionale per affrontare i problemi relativi a quel personale aggiunto alla platea dei dipendenti dei CPI, operante prima nei Settori provinciali del Lavoro e rispetto al quale non si hanno risposte dal Ministero del Lavoro a cui è stato posto il quesito rispetto alla loro collocazione. Purtroppo, la storia degli impegni assunti e non mantenuti per tempo si ripete. E colpisce in modo particolarmente grave i dipendenti che dallo scorso aprile non ricevono alcuna retribuzione, schiacciati da un continuo rimpallo di competenze frazionate fra due diverse amministrazioni.
I 64 dipendenti a tempo determinato, “Precari Indignati”, così come si legge nelle magliette che oggi indossano, sono allo strenuo delle forze, vessati da difficoltà economiche e stritolati dalla continua incertezza riguardo il rinnovo dei propri contratti, dopo oltre un decennio di precariato, protagonisti, loro malgrado, di una vicenda assurda: lavorando gratuitamente e a tempo, si ritrovano a dovere dare risposte a cittadini in cerca di occupazione o di ricollocazione.
La FP CGIL e la CISL FP, oggi, insieme ai lavoratori dicono BASTA! e invitano la Regione Calabria, se ha davvero a cuore le politiche attive del lavoro, a dimostrare innanzitutto attenzione per chi è in prima linea impegnato nei servizi pubblici per l’impiego da oltre un decennio, garantendo i diritti basilari dei lavoratori (come la retribuzione), prodigandosi per un’immediata proroga dei contratti in scadenza ed attivando un serio percorso di stabilizzazione a favore di chi ha, nel tempo, acquisito e rafforzato competenze in un settore strategico per lo sviluppo della Calabria. Inoltre, compito della Regione, insieme al Governo è quello di risolvere i problemi legati alla lentezza burocratica ed alla confusione normativa, alla carenza di risorse, permettendo anche al personale a tempo indeterminato di svolgere il proprio lavoro in condizioni ottimali per dare risposte adeguate all’utenza che, in tempi di grave crisi occupazionale, ha bisogno di servizi efficienti” concludono le segreterie.