Referendum Costituzionale, intervista al noto sindacalista Giovanbattista Del Pelo
Del Pelo, quali sono le motivazioni del suo NO al referendum?
Io e i miei compagni voteremo No per il semplice fatto che il referendum ci è stato imposto e non è stato preventivamente concertato con le parti sociali.
Ma, al di là delle circostanze in cui la riforma costituzionale di Renzi è nata, non avete sempre detto che era indispensabile fare delle profonde riforme, cosa peraltro ribadita da altri governi “amici”?
Guardi, una riforma non è mai buona o cattiva in assoluto, dipende da chi la propone. Prendiamo, per esempio, gli 80 euro di bonus ai dipendenti e il jobs act: se fossero stato il frutto di una concertazione con le parti sociali, quelle leggi sarebbero state una grande vittoria dei lavoratori. Invece il Governo ha voluto agire autonomamente, senza alcun rispetto del ruolo delle parti sociali… e quelle disposizioni sono diventate un regalo alle imprese.
Ma quel bonus non è stato comunque un beneficio per tanti? E il jobs act non ha favorito le assunzioni di tanti giovani?
Lei continua a non capire. Se il Governo decide autonomamente, non importa cosa fa, è sbagliato! Le parti sociali cosa ci stanno a fare?
Con il vostro NO, non provate imbarazzo nel vedervi accomunati a gente come Salvini, la Meloni e ad organizzazioni come casa Pound?
Qui lo dico e qui lo nego: quando siamo tra di noi, il dubbio ci viene. Ma poi prevale il nostro ideale.
L’ultima domanda: non pensate che oggi, votando Si al referendum si avrebbe la possibilità di imprimere una svolta positiva al Paese, una volta per tutte?
Ma lei lo ha capito o no che se il Paese migliora senza la concertazione, noi che ci stiamo a fare?