“Subito dopo il mio insediamento – ha detto il Presidente Oliverio – sono venuto proprio in questo ospedale perché avevo programmato un giro per le strutture sanitarie, ma anche perché la Guardia di Finanza aveva annunciato una presenza, qui, per una verifica riguardante il reparto di Cardiochirurgia, le ragioni per cui questo reparto stesso, appaltato nelle tecnologie il 2007, completato e collaudato nel 2011, rimaneva inutilizzato. La magistratura contabile, proprio in virtù di questo, aveva attivato una azione di conoscenza per le conseguenti azioni di responsabilità, poiché erano stati investiti 18 milioni di euro che comportavano una rata annua e naturalmente un danno all’erario. Lanciai allora un grido di allarme e sulla base di questa motivazione diedi incarico come Commissario al dottor Frank Benedetto, con la precisa missione di attivare cardiochirurgia ed affrontare gli altri problemi esistenti.”
“Ricordo ciò – ha spiegato ancora Oliverio- per dire che noi oggi portiamo a compimento un servizio importante. Una occasione da cogliere anche per fare una riflessione: abbiamo una gestione commissariale che data dal 2010 fino ad oggi. La gestione commissariale è contestuale alla vicenda di cardiochirurgia. Ho già da tempo posto al Ministro una riflessione sui piani di rientro e sulle gestioni commissariali. Altrettanto hanno fatto colleghi di altre Regioni perché l’istituto del commissario è stato concepito e messo in atto per supplire ad una carenza delle regioni, per far si che le risorse utilizzate in sanità fossero in equilibrio, in un rapporto costi-benefici tale da affrontare i problemi gravi che c’erano e che in grande parte permangono. Ritengo che ciò non sia avvenuto e questa vicenda lo dimostra”.
“Oggi, come detto– ha proseguito Oliverio– , è una bella giornata, ma le belle giornate non possono farci perdere di vista la storia e le difficoltà che abbiamo alle spalle. Si tratta allora di invertire questo tipo di trend. Cardiochirurgia è uno dei servizi che consente di abbattere la mobilità passiva, come accade per la Pet che qui a Reggio è stata inaugurata lo scorso anno, dopo un investimento fatto e mai utilizzato. Di queste giornate dobbiamo ripeterne tante- ha rimarcato inoltre- perché abbiamo necessità di invertire il trend secondo il quale anche per quel che riguarda le prestazioni e patologie ‘ordinarie’ , proprio per il clima di sfiducia che si è determinata nelle comunità calabresi, si programma di andare all’esterno. Un dato da cui non possiamo prescindere. Abbiamo bisogno di servizi di alta qualità come quelli che inauguriamo a Reggio; abbiamo la necessità di irrobustire e qualificare le reti, i servizi sul territorio, perché sempre meno cittadini possano arrivare negli ospedali. Non si tratta oggi di appellarsi alla collaborazione; occorre una necessaria riflessione, almeno nelle Regioni sottoposte a piani di rientro”.
“Di recente– ha detto ancora Oliverio- la Conferenza delle Regioni ha determinato una proposta per il superamento delle gestioni commissariali da proporre al Parlamento, per definire un quadro di riferimento, un riordino degli strumenti del governo della sanità in queste regioni che consenta di fare passi in avanti. Naturalmente nel rispetto di parametri, con controlli incisivi da parte del centro, ma senza perdere di vista questa esigenza“.
“Oggi è una bella giornata perché a Reggio Calabria, oltre ad inaugurare la cardiochirurgia, ad irrobustire altri servizi , si sottoscrive il primo atto in direzione della costruzione del nuovo ospedale- ha concluso il Presidente Oliverio- . Ringrazio l’Inail perché attraverso questa scelta si consente di mettere anche in questa grande città metropolitana un punto fermo per la realizzazione di una moderna sede ospedaliera, per la quale la Regione non ha esitato a farsi carico di un mutuo, a tasso agevolato, nel quadro delle risorse che ha destinato nel Patto per la Calabria per l’edilizia ospedaliera nella nostra regione, nella quale stiamo facendo grandi passi in avanti“.