A Reggio Calabria nasce il comitato “Reggio dice Si” a sostegno del referendum costituzionale del 4 dicembre
“La riforma costituzionale è un primo passo verso la modernizzazione di un paese che da troppo tempo aspetta un input per ripartire. Le ragioni del no sono tutte ideologiche e assolutamente distanti da ogni valutazione nel merito della riforma. L’Italia non può più permettersi di rimanere nel limbo sempre uguale a se stesso in cui ormai versa da 30 anni circa. Dire no significa, sopratutto per le nuove generazioni, veicolare un messaggio al mondo globale che questo è un paese refrattario ad ogni forma di cambiamento e modernizzazione e, per l’effetto che procurerebbe, sarebbe un messaggio nefasto…Il futuro richiede uno slancio! votiamo SI! Questa riforma rappresenta il primo passo di un percorso di profondo rinnovamento del nostro Paese, proprio per questo il coordinatore del comitato “Reggio dice Si” Mario Cardia si schiera a favore del Si al referendum costituzionale. A partire da oggi, con la nascita del comitato Reggio dice Si per cambiare l’Italia, si apre per noi un periodo di confronto sul territorio sulle tematiche referendarie, entrando nel merito della riforma e portando avanti le ragioni del Si. Perché questa riforma non è ovviamente perfetta, ma è comunque un inizio. In primis perché abolisce il bicameralismo perfetto che in realtà, nel corso di questi anni, si è rivelato largamente “imperfetto”, lento ed inefficiente, con leggi che passavano per mesi da una Camera all’altra rimanendo bloccate per anni. L’Italia è l’unica nazione europea dove ancora resiste il bicameralismo perfetto,questo ha prodotto ingovernabilità ed instabilità che non possiamo certo attribuire alle diverse leggi elettorali, pertanto, continua Mario Cardia, la fine del bicameralismo paritario insieme alla cancellazione di enti inutili, la riduzione del numero di parlamentari e la conseguente riduzione dei costi della politica rappresentano un’opportunità che il nostro Paese non può lasciarsi sfuggire. Oggi proviamo a cambiare: alla maggioranza parlamentare il compito di legiferare, se sbaglierà sarà giudicata alle elezioni successive e sostituita da un’altra maggioranza. Nessuna “deriva autoritaria” quindi, ma semplicemente democrazia. Questa riforma inoltre va vista positivamente perché, oltre allo snellimento dell’apparato dello Stato, non tocca i principi fondamentali della Costituzione; strumentali e demagogiche le critiche di chi afferma che viene stravolta la Carta Costituzionale. Il coordinatore del comitato Reggio dice Si conclude sostenendo che, con la vittoria del Si, il 4 dicembre potremo fare un decisivo passo in avanti verso un sistema parlamentare più moderno ed efficiente, un ottimo punto di partenza verso il cambiamento per una politica che passi finalmente dalle parole ai fatti” informa Mario Cardia (coordinatore comitato “Reggio dice Si” e componente commissione politiche giovanili).