Referendum, Renzi: “sono ottimista, il Si di Prodi ci avvicina alla vittoria”

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Renzi si dice ottomista per il Referendum Costituzionale: “il Si di Prodi decisivo per la vittoria”

LaPresse/Palazzo Chigi/Tiberio Barchielli

Secondo il premier Renzi la vittoria sarà stabilita da “qualche migliaio di voti, forse un migliaio”. Anche per questo l’annuncio di Romano Prodi di votare Sì è ritenuto “importantissimo“. Per Palazzo Chigi ed il Nazareno il No è in vantaggio in Italia, ma il risultato potrebbe essere riportato in equilibrio dai voti degli italiani all’estero. Dunque la previsione è quella di uno spoglio sul filo di lana, che andrà avanti “fino a tarda notte” domenica, con una probabile coda di polemiche. Addirittura per alcuni è necessario prestare attenzione alle previsioni meteo perché il maltempo potrebbe far perdere qualche consenso per il Si. Del resto a dimostrare come il voto dall’estero sia fondamentale, il Comitato del No, dopo aver annunciato nei giorni scorsi di essere pronto a presentare ricorsi, oggi è tornato a chiedere un controllo “accurato” sulle schede del voto “in considerazione del rilevante fenomeno di falsificazione delle schede emerso in modo preoccupante negli anni passati“. Renzi è al momento impegnato in un tour de force in Italia. Oggi ha iniziato la giornata a Uno Mattina, ha proseguito con un forum a Repubblica.it e dopo due tappe a Macerata e Ancona concluderà a Porta a Porta e a Matrix. Domani sarà ancora in tv a Otto e mezzo e poi a Napoli. Venerdì è prevista la sua presenza a Reggio Calabria, Palermo e Firenze. “Renzi è teso ma pimpante – racconta un deputato del giglio magico -, da qualche giorno dice che siamo in rimonta e che possiamo sorpassare e sta dando tutto. Ha sentito il sangue, come gli squali, e non molla“. Fondamentale anche l’annuncio di Romano Prodi di votare Si. “Grazie a Romano Prodi che ha detto che voterà Sì pur non condividendo tutto, anzi. Ma riconoscendo che c’è un’esigenza per il Paese“, ha commentato Renzi. “Il messaggio che arriva da Prodi è importantissimo – riflette un deputato della maggioranza Dem – il suo Sì isola la sinistra interna in una posizione fuori dalla tradizione del centrosinistra. Questo vale per il referendum, ma anche dopo”. “Se vince il Sì – riflette un renziano doc – si va avanti così, magari anticipando il congresso del Pd. Ma anche se vincesse il No con un margine molto risicato sarebbe difficile invocare un cambio di governo. A quel punto Renzi si dimetterebbe ma potrebbe accettare un nuovo incarico, promuovendo un nuovo inizio per l’esecutivo”.

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