Cattiva gestione, debiti fuori bilancio, continui sequestri degli atti da parte della guardia di finanza e una classe politica locale e regionale assente che ha relegato il Teatro di Messina come fanalino di coda rispetto in termini di contributi erogati ai Teatri Siciliani. Questa la situazione in cui versa il teatro di cittadino, “vittima” di giochi politici che ne hanno affossato il presente e il futuro, e di cui si è approfonditamente discusso nel corso della riunione tenutasi ieri sera presso la sede della FP CGIL.“Il presidente della Regione Crocetta – afferma la segreteria generale della FP CGIL, Clara Crocè, e la coordinatrice del comparto regione Rosa Raffa – ha solo riempito di balle il teatro con promesse mai mantenute. Se poi dobbiamo metterci anche il Sindaco, non rimane che stendere un velo pietoso sullo stato di totale disinteresse e abbandono in cui si trovano un centinaio di lavoratori che sono rimasti “a spasso” . La Funzione pubblica della Cgil domanda e si domanda che senso abbia mantenere un sovrintendente, due Direttori artistici e un CDA, se il Teatro Vittorio Emanuele non assolve a quelle funzioni del servizio pubblico. Il riferimento è alla programmazione della stagione artistica, basata sulla prosa e in cui è stata del tutto trascurata la lirica. “Il teatro – sottolineano le sindacaliste – deve riuscire ad avvicinare più spettatori possibili attraverso le sue produzioni. In questo momento, invece, la sensazione è che si tiri a campare, con la conseguenza che 21 tecnici, 40 orchestrali, 10 sarte (per non parlare degli attori), ancora peraltro in attesa degli stipendi, quest’anno non lavoreranno. Le compagnie portano con se le loro maestranze, mentre le nostre rimangono disoccupate”. La FPCGIL e le masse artistiche si dichiarano dunque pronte a mobilitazioni, anche estemporanee, pur di non abbassare il sipario sul glorioso Teatro Vittorio Emanuele.