Referendum Costituzionale, spopola sui social network la clamorosa bufala delle “matite cancellabili”
Le matite cosiddette “indelebili” elettorali sono in realtà “matite copiative“, come ha spiegato il produttore, Faber-Castell: sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale. E’ normale che il segno si cancelli su carta comune, non può essere cancellato sulla scheda elettorale.
Le matite copiative sono composte da un impasto di colorante solubile in acqua (blu di metilene o violetto di metile), misto a talco e a un collante (gomma adragante) che conferisce resistenza. Sono adatte per votare perché sulla carta porosa delle schede elettorali non sono cancellabili. Quindi non è possibile compiere brogli alterando le schede già votate. Inoltre, essendo le matite uguali per tutti, non è possibile identificare l’elettore dal tratto che compare sulla scheda, garantendo anche così la segretezza del voto. Non si vota con le penne semplicemente perchè quando è nata la democrazia le penne non esistevano, si votava con le matite e si è sempre continuato a votare con le matite.
Il ministero dell’Interno, in media ogni anno, ne acquista un certo numero, basandosi sul fabbisogno storico, per rifornire i depositi ed essere in grado di rifornire le Prefetture man mano che manifestano il loro fabbisogno. Il Viminale, per stoppare gli allarmismi, ha spiegato in una nota che quest’anno ha acquistato 130mila matite. Di queste, quest’anno ne sono state distribuite circa 80mila per il referendum costituzionale, mentre altre richieste, da parte delle Prefetture, sono state soddisfatte per il referendum sulle trivelle e in occasione delle elezioni amministrative. Le Prefetture possono utilizzare anche le matite che sono rimaste in deposito dagli anni precedenti. Si utilizzano matite prodotte dal Faber-Castell almeno da cinque anni.
Inoltre – anche volendo – non sarebbe neanche possibile cancellare il segno sulla scheda, perchè non ci sarebbe modo e tempo: alle ore 23:00 non appena saranno completate le operazioni di voto, le schede saranno tirate fuori dall’urna sigillata (impossibile da manomettere) e immediatamente inizierà lo spoglio a cui partecipano tutti i componenti del seggio, che sono il Presidente nominato dalla Corte d’Appello, gli scrutatori nominati dai Comuni e i rappresentanti di lista nominati dai partiti, tutta gente che non si conosce e che nel caso dei rappresentanti di lista, è certamente di posizioni opposte e sta lì a garantire il regolare svolgimento dello spoglio ed eventualmente a contestare schede controverse. Inoltre lo spoglio è pubblico, ogni elettore può assistere alle operazioni nella propria sezione fino alla definitiva compilazione del verbale.
Povera Italia.