Reggio Calabria, il Prc sull’esito del referendum costituzionale

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referendum-11“La campagna referendaria appena conclusa ha visto manifestarsi un confronto serrato, talvolta anche aspro tra le diverse posizioni in campo, che spesso ha messo da parte le vere ragioni di questa battaglia. Se da un lato il Partito Democratico e i sostenitori del “SI” avanzavano una proposta sconclusionata di modifica della Costituzione giustificandola demagogicamente col taglio dei costi della politica, con la necessità di accelerazione del processo legislativo e con l’esigenza di un non ben definito cambiamento, la parte del “NO” è stata contaminata dalla personalizzazione dello scontro nei confronti  di Renzi e del suo staff; non si potrebbe spiegare, altrimenti, l’improvviso afflato amoroso e democratico delle destre, Lega Nord compresa, nei confronti della Costituzione repubblicana e antifascista. Certo è che questa personalizzazione abbia preso le mosse proprio dalla consueta arroganza di Matteo Renzi che ha inteso spostare il dibattito sulle sue dimissioni in caso di sconfitta, ricattando il paese con la “terribile” ipotesi del ritorno al voto ed è innegabile che parte del voto contrario sia l’espressione di una pesante bocciatura per l’operato del suo governo e delle amministrazioni territoriali guidate dal suo partito (esempio lampante ne sono le batoste subite da Oliverio, Falcomatà e soci che si sono visti purgati da percentuali bulgare nei luoghi che amministrano e che ora tergiversano come se il risultato non li riguardasse), ma non ci uniamo sicuramente alla schiera dei petulanti vittoriosi che, ancora in queste ore, vantandosi di aver sconfitto Renzi, litigano per accaparrarsi un posto alla guida del carro del vincitore. I promotori del SI in questi giorni si sono stracciati le vesti accusando la sinistra che ha sostenuto il NO di aver spianato la strada alla vittoria politica della Lega o del M5S, ma è nostra convinzione che a vincere sia stato il popolo rigettando, con il voto, una riforma che lo avrebbe privato di buona parte della sovranità riconosciutagli dalla Costituzione. Nonostante ciò, nel caso in cui qualcuno volesse tentare di attribuire delle percentuali di merito a questo o a quell’altro partito, ci teniamo a distinguerci, nel merito, da certi soggetti politici che si sono aggregati al fronte del NO. Se le destre che storicamente hanno promosso idee autoritarie simpatizzando per l’uomo solo al comando, oggi, affette da una probabile “sindrome di Tafazzi”, scelgono di osteggiare una riforma che avrebbe concentrato poteri nelle mani dei governi, la motivazione che ha ispirato i comunisti di Rifondazione a sostenere il NO, con una campagna itinerante in diversi comuni della provincia di Reggio, è stata meramente la difesa della legge fondamentale di questo paese proprio per evitare la possibilità di derive autoritarie costituzionalmente avallate. In conclusione, Rifondazione Comunista vuole esprimere sincera soddisfazione per la messa in salvo della Costituzione, nata dalla Resistenza, che i comunisti hanno sempre considerato la più grande conquista che la classe operaia e il nostro popolo abbiano realizzato, sapendo che ci sarà ancora molto da fare affinché venga applicata e che in futuro non mancheranno tentativi analoghi di manomissione, anche da parte di quelli che oggi hanno strumentalmente scelto di opporsi alla sua modifica, rispetto ai quali il PRC non mancherà di dissentire”. E’ quanto scrive in una nota il coordinamento provinciale del Prc.

 

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