L’intrigante favola dell’Aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria che sognava di divenire un hub internazionale e che oggi sogna di rimanere aperto
L’Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti”, che fu costruito nel 1939, è stato nel corso degli anni il fiore all’occhiello della città di Reggio Calabria. Negli ultimi mesi è al centro di numerose polemiche data la possibilità di una sua chiusura o di un suo ridimensionamento a vantaggio dell’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme. A raccontare la storia dell’Aeroporto ai microfoni di StrettoWeb è Franco Germanò, esponente di Fratelli d’Italia. “Negli ultimi anni, l’Aeroporto era arrivato ad avere circa 700.000 passeggeri grazie a politiche strategiche che avevano consentito al Tito Minniti di Poter decollare. Per arrivare alle condizioni attuali, qualcosa deve essersi inceppato e le responsabilità sono soprattutto politiche”. E in effetti qualcosa è accaduto. I voli sono diminuiti, i passeggeri anche e si sono concluse tutte le esperienze positive che avevano dato prestigio a questa infrastruttura. “Esperienze più che positive grazie alla politica del Sindaco prima e Governatore poi, Giuseppe Scopelliti, il quale era riuscito a far si che AirMalta consentisse i collegamenti diretti con Malta e Roma, per non parlare dei collegamenti con Bergamo grazie a MayAir, addirittura il tentativo di far decollare RyanAir da Reggio Calabria, tentativo che vide un finanziamento di 5 milioni ovviamente non utilizzati, ai voli charter con la Russia e al tentativo di far decollare da Reggio Calabria i voli con quattro capitali europee: Berlino, Madrid, Parigi e Londra”. Air Malta che da un giorno all’altro decise di “volare via”. “La favola che Air Malta non venisse pagata era chiaramente falsa. Accadde che, un quotidiano locale pubblicò un duro articolo che ipotizzava delle indagini sugli accordi con la compagnia aerea. Si parlava di riciclaggio, corruzione e altri crimini penali. Questo ha fatto si che il governo maltese, il quale controlla la compagnia, scegliesse di interrompere ogni rapporto con il Tito Minniti. Successivamente si scoprì che la notizia era falsa. Non vi fu mai nessun’inchiesta, ma quello fu solo un modo per impedire la crescita del nostro Aeroporto”. Non è la prima volta che l’Aeroporto rischi la chiusura. “Già quando l’aeroporto di Lamezia fu individuato come aeroporto strategico, Crotone e Reggio furono riconosciuti come aeroporti di interesse nazionale che non fu poca cosa visto che rischiavamo anche lì la chiusura. In quella fase, il governo di destra riuscì a far riconoscere l’interesse nazionale. Questo ha permesso di far godere di tutti quei vantaggi di cui gode l’Aeroporto e che ne hanno consentito la sopravvivenza”. Il sindaco di Reggio Calabria ed il governatore della Regione Calabria lo scorso giovedì hanno incontrato il governo nazionale e fortunatamente si è scongiurata, almeno in parte, la chiusura dell’Aeroporto. “Ero sicuro che l’Aeroporto non sarebbe stato chiuso. Qualcuno doveva, come sempre, uscirne come il salvatore della patria. Peccato che in questi due anni siano state fatte scelte politiche scellerate che hanno dimostrato non solo l’incapacità di riuscire realisticamente a trattare con il governo nazionale, ma soprattutto che hanno consentito il decadimento del nostro Aeroporto”. ENon sembrerebbe essere quindi il sindaco o il governatore ad aver consentito ad Alitalia di rimanere a Reggio Calabria. “Alitalia ha tutto l’interesse a rimanere nella nostra città. I voli sono sempre pieni e se l’Aeroporto è in tali condizioni è soprattutto per colpa del nostro governo, che era ben rappresentato all’interno del Cda di Sogas”.”E’ una follia permettere che si creino dei giochi a vantaggio di Lamezia o di nuove infrastrutture come l’Aeroporto di Sibari o quello tra Milazzo e Barcellona in Sicilia”. L’Aeroporto di Reggio Calabria rimarrà aperto, ma non può di certo continuare a “sopravvivere” nella speranza che forse un giorno le cose miglioreranno. “E’ necessario che a monte vi sia un disegno strategico che sia in grado di attirare le compagnie e di conseguenza i passeggeri. Per farlo è necessario che vi sia una campagna sulle nostre bellezze in grado di attirare più turisti possibili. E’ necessario garantire la continuità territoriale, attirare l’utenza messinese consentendo collegamenti veloci tra l’Aeroporto ed il Porto o il check-in direttamente a Messina. C’è necessità di una classe dirigente in grado di immaginare questa pianificazione su larga scala ed in grado di battere i pugni sul tavolo del governo. Mi auguro che questo si possa fare anche se ho dei dubbi, perchè mi sembra che da parte della giunta ci sia un vivere alla giornata che non ha voglia ed interesse ad immaginare il futuro della nostra terra”.