Il Comitato “Piazza San Rocco” vuole chiarezza da parte del Sindaco scillese sul cannone
Giorni fa, è stato segnalato da vari cittadini e anche da foto postate sui social network, che il cannone giaceva al castello buttato in un angolo, e a lato due specie di lapidi marmoree che sembravano essere progettate come affusto dello stesso. In realtà si è constatato che l’ennesimo scempio delle bellezze storiche e culturali scillesi era in atto”, continuano.
“Il cannone giace veramente sulla pavimentazione esterna del cortile del Castello Ruffo, esposto alle intemperie senza nessun riguardo, arrugginito e senza alcuna traccia di operazioni di recupero o conservazione, visibilmente danneggiato e abbandonato come un rifiuto. A lato , due specie di supporti che realmente ricordano due lapidi, presumibilmente di pietra, che sicuramente sono stati progettati per accogliere la vetusta arma. Il Comitato “Piazza San Rocco” ha iniziato a raccogliere documentazione sull’arma , anche per aver una minima idea della sua storia e aver un idea di come fosse in origine; non essendo né esperti né archeologi, hanno iniziato le ricerche per puro spirito di conoscenza e formulato delle ipotesi dopo una veloce ricerca; l’ arma , in pessimo stato di conservazione, sembrerebbe essere un cannone o meglio Colubrina, ovvero una tipologia di cannone che ha un maggiore rapporto di lunghezza rispetto al calibro, privilegiandola gittata e la velocità del proiettile rispetto ad un cannone classico; è lungo m 2,00 e con calibro di circa 8 cm ; è mancante un orecchione , ovvero uno dei perni che escono lateralmente consentendo la rotazione verticale; tale danneggiamento si suppone sia stata la causa all’ epoca dell’abbandono dell’arma interrandola nel sito ove è stato ritrovata. Probabilmente era in dotazione a una nave mercantile che la usava per difesa. La superficie metallica si presenta corrosa uniformemente, e costellata di piccoli crateri da corrosione”, proseguono.
“Siamo sgomenti per l’accaduto, sia per l’incuria e il degrado a cui è sottoposto il reperto, sia per la bruttura delle “lapidi” per sostenere il cannone, eci siamo posti delle domande; perchè quelle brutte “cose” che sono costate al cittadino 1.500,00 € (ci hanno mandato la copia della determina di spesa ) , sono là ad attentare ad un bene storico della cittadinanza? Perchè si è insistito tanto a spendere dei soldi per installare a tutti costi il cannone al castello? Perchè l’arma è abbandonata arrugginita alle intemperie? Perchè è stato impedito ogni contributo che avrebbe garantito il restauro dell’arma da parte di tutti i cittadini che si sono offerti ? Perchè il Sindaco chiede insistentemente la collaborazione di tutti, e appena gli è offerta, la ignora completamente?”, dichiara il Comitato.
“Un altra idea che il Comitato aveva suggerito, era l’installazione in piazza di binocoli panoramici, ed anche questa idea non avrebbe avuto il supporto economico da parte del comune in dissesto.
Alla proposta da parte del Comitato di sostenere i costi di acquisto , installazione e manutenzione dei binocoli panoramici in piazza, il Sindaco rispose che vi erano “problemi di privacy causa vicinanza di case abitate!!!!”, spiega il Comitato. Eppure si è constatato che al castello vi è la presenza di binocoli panoramici, di uso libero e che possono essere puntati indiscriminatamente verso le abitazioni dei tre quartieri scillesi!
Appare singolare questa avversione per lo sviluppo di attrattive turistiche sul quartiere principale del paese e di piazza San Rocco, la quale gode fra l’altro di un panorama impareggiabile e spettacolare sullo Stretto e sulla Costa Viola”, continuano.
“Vorremmo si concentrasse di più l’attenzione dell Amministrazione tutta, per valorizzare seriamente, non con piantine o altri ornamenti di poco conto, la zona centrale del paese, e farla diventare realmente il fulcro della vita cittadina e turistica.” Ribadisce il Comitato: “siamo sempre disponibili alla collaborazione attiva con l’Amministrazione, al fine di ottimizzare i tempi e le scelte amministrative che dovrebbero far progredire la comunità e speranzosi di evitare futuri conflitti in vista ella stagione estiva, talvolta causati da cattiva comunicazione e comprensione”.