Etna, che spettacolo: il vulcano con la neve “celebra” Sant’Agata con un’attività piacevole e innocua
Nel giorno di Sant’Agata, patrona di Catania, anche l’Etna decide di celebrare la festa che richiama nel capoluogo etneo centinaia di migliaia di fedeli e curiosi. Continuano, infatti, le esplosioni stromboliane iniziate nei giorni scorsi, ma tra ieri sera e stamattina si sono intensificati i forti boati che nella notte sono stati distintamente avvertiti persino in molte zone della Calabria (Reggio e parte di provincia). Bellissime anche le nubi lenticolari di ieri prima del tramonto (vedi foto nella gallery), tipicamente vulcaniche ma che nulla hanno a che vedere con l’attività eruttiva.
A proposito dei boati, l’esperto dell’INGV Boris Behncke ha spiegato che “dal 20 gennaio 2017, ci sono piccole esplosioni stromboliane al Cratere di Sud-Est, ma si tratta di un’attività molto, molto modesta. I boati sono causati dalle esplosioni stromboliane e a volte possono anche essere molto forti, anche se l’attività è – come detto sopra – molto modesta. I boati non sono segno di alcun pericolo – anzi, sono forse il fenomeno meno preoccupante di tutti che si possano osservare durante l’attività eruttiva dell’Etna. Sono onde sonore, un fenomeno totalmente superficiale, e non hanno alcun rapporto con quello che succede dentro la montagna (tipo, risalita di più o meno grandi volumi di magma, apertura di fratture, terremoti e altro)“.