L’Uoa Protezione Civile della Regione Calabria prosegue il percorso di adeguamento infrastrutturale e logistico avviato da qualche mese e finalizzato a rivoluzionare l’intero sistema regionale di settore, sia dal punto di vista tecnico che da quello operativo, sempre nell’ottica dell’ottimizzazione delle risorse anche di ordine finanziario. Ne è esempio – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta – l’avvenuta dismissione degli immobili, sinora detenuti in fitto dalla Protezione Civile, occupati dalla Sala Operativa Regionale di Catanzaro e dalle strutture Operative Territoriali di Cosenza, Vibo Valentia e Reggio Calabria (quest’ultima in fase di definizione) e al contestuale trasloco dei medesimi in altre strutture già di proprietà dell’Amministrazione Regionale o, comunque, messi a disposizione da altri Enti a titolo gratuito, con conseguente e rilevante risparmio di spesa, a favore del bilancio annuo regionale, pari a circa € 350.000,00. “In questo senso – afferma il Dirigente Dell’Uoa Protezione Civile regionale, Carlo Tansi -, particolare rilevanza rivestono i lavori di ammodernamento della Sala Operativa Regionale presso la sede dell’ex Comalca in località Germaneto di Catanzaro, finalizzati ad assicurare sia un ottimale standard di servizio che la piena salubrità e sicurezza dei luoghi di lavoro. Tale impostazione è stata peraltro confermata dagli ispettori dell’Asp di Catanzaro i quali, attivatisi a seguito di una generica “segnalazione esecuzione abusiva lavori” proveniente dal sindacato Cisal, non hanno potuto che constatare il possesso, da parte dell’Uoa Protezione Civile, di tutti i necessari titoli autorizzativi. L’azione della Cisal si configura, ancora una volta, quale ennesimo tentativo pretestuoso di screditare l’operato dell’Uoa Protezione Civile, senza conoscere quali siano le motivazioni sottese alle scelte effettuate. Basti pensare che, a tal proposito, il trasferimento della Sala Operativa dal vecchio e obsoleto capannone – che molti ricordano per la vistosa scritta Protezione Civile – alla nuova sede è un atto dovuto e non rinviabile, per le singolari circostanze che ponevano la precedente ubicazione di un centro nevralgico per l’intero sistema di protezione civile regionale in locali dalle precarie condizioni igienico-sanitarie (presenza di topi, etc…) oltreché insicuri dal punto di vista idrogeologico, visto che – nelle perimetrazioni del Piano di Assetto Idrogeologico (Pai) – è in area classificata a pericolosità idraulica massima, con pericolo concreto di perdita di vita umane, come ha dimostrato il paradossale caso di isolamento della sede in conseguenza dell’allagamento verificatosi il 19 novembre 2013, in concomitanza di un evento meteorico avverso che interessò l’intero comprensorio catanzarese.
Tanto singolare fu l’accadimento, che nel 2013 la Procura della Repubblica di Catanzaro avviò un procedimento penale (n. 10723/2013), nell’ambito del quale venne eseguita una consulenza tecnica idrogeologica nella cui relazione venne sancito che “Sulla base degli studi effettuati… il sito ove si svolgono le preziose attività della S.O.R. è assolutamente inidoneo per via dell’elevato rischio idraulico dell’area”; vi sono condizioni di pericolo per i lavoratori. Durante l’evento calamitoso del novembre scorso è stato solo per caso che non vi sono state gravi disfunzioni all’interno della S.O.R..”. Lo stesso dr. G. Dominijanni, Sostituto Procuratore della Repubblica titolare del procedimento, nel trasmettere con nota 3039/2014 gli atti di consulenza alla Regione Calabria, alla Protezione Civile Nazionale e alla Procura Nazionale della Corte dei Conti, non mancò di rimarcare “l’inidoneità del sito in cui si svolgono le attività di coordinamento e soccorso tali da poter pregiudicare gravemente le stesse in caso di forti piogge”, nel qual caso si sarebbero valutate “eventuali condotte omissive correlate alla mancata adozione di interventi atti a scongiurare siffatta evenienza”. Il profondo e radicale cambiamento avviato nella protezione civile regionale è ormai irreversibile e porterà, nel volgere di breve tempo, all’implementazione di rilevanti innovazioni sul piano operativo e tecnologico che rafforzeranno sensibilmente il grado di tutela della popolazione calabrese. L’implementazione di sistemi di connettività a fibra ottica per tutte le Sale Operative, il collegamento satellitare in caso di terremoti distruttivi, l’installazione di apparecchiature di ultima generazione e la creazione di applicativi in grado di fornire costantemente informazioni di interesse per la collettività – conclude Tansi -, costituiscono solo alcuni degli esempi pratici di un mutamento che è ormai è divenuto inarrestabile dinanzi a qualsivoglia tentativo di fermarne il corso”.