Scoperta Esopianeti, i 7 pianeti e la vita extraterrestre: “gemello della Terra mai così tanto vicino a noi”

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Scoperta Esopianeti, i 7 pianeti e la vita extraterrestre: il commento dell’esperto

tre-pianeti-stella-nana1-640x448Scoperta Esopianeti- Trappist-1 è il più grande sistema planetario mai scoperto con tanti pianeti “gemelli” della Terra (almeno 7), situato ad appena 39 anni luce da noi. E i pianeti che orbitano intorno alla stella (molto simile al Sole, ma un po’ meno calda) hanno caratteristiche incredibilmente simili al nostro globo: sono rocciosi e con oceani in superficie, quindi non solo sono “abitabili” ma forse ospitano già forme di vita extraterrestri.  “E’ un sistema planetario eccezionale, non solo perche’ i suoi pianeti sono cosi’ numerosi, ma perche’ hanno tutti dimensioni sorprendentemente simili a quelle della Terra“, ha detto il coordinatore della ricerca, Michael Gillon.

In passato ci sono stati più volte annunci su possibili gemelli della Terra, ma adesso ci si sta avvicinando molto di più“, ha aggiunto l’astronomo Silvano Desidera, dell’osservatorio di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). “E’ una bella scoperta“, ha aggiunto, e “incoraggia la ricerca di Pianeti in grado di ospitare la vita“. L’esistenza di un sistema solare come quello della stella Trappist-1 conferma infatti che “Pianeti piccoli simili alla Terra sono abbastanza frequenti, anche attorno a stelle molto diverse dal Sole“. Trappist-1 e’ una stella molto piu’ piccola e meno luminosa del Sole: la sua massa e’ pari a un decimo rispetto a quella della nostra stella e la sua luminosita’ pari a solo 5 decimillesimi. I Pianeti, inoltre, sono molto piu’ vicini tra loro di quanto non lo siano i Pianeti del nostro Sistema Solare. Compiono un’orbita completa intorno alla loro stella nell’arco di una manciata di giorni. Vale a dire che il loro anno ‘vola’: va dalla durata minima di un giorno e mezzo a un massimo di 12,3 giorni. Proprio questo essere cosi’ tanti e “impacchettati”, stretti vicino alla loro stella, “ha permesso di caratterizzarli tanto bene“, ha osservato Desidera. Osservandoli transitare cosi’ numerosi contro il disco della loro piccola stella e’ stato possibile vedere le piccole perturbazioni che ciascun pianeta esercitava su quelli vicini. Questi piccoli disturbi sono stati la spia che ha permesso di calcolare il raggio e la massa di ognuno dei sette Pianeti rocciosi che ruotano intorno a Trappist-1. In questo modo, ha rilevato Desidera, “si e’ capito che ci troviamo di fronte a un sistema planetario che contiene Pianeti con una densita’ simile a quella della Terra e che ricevono dalla loro stella una quantita’ di calore simile a quella che la Terra riceve dal Sole“. Per questo tutti questi nuovi mondi alieni sono “promettenti per avere una densita’ simile a quella del nostro pianeta, un’atmosfera non troppo densa e acqua liquida in superficie“. La nuova sfida, adesso, e’ saperne di piu’ sul sistema planetario di Trappist-1 e, in attesa dei futuri giganteschi telescopi basati a Terra, il telescopio spaziale James Webb che la Nasa si prepara a lanciare nel 2018 potra’ gia’ dare le prime risposte interessanti.

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