Aeroporto dello Stretto, Ripepi: “Falcomatà prima fa precipitare tutto e poi piange!”

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Ripepi (FdI-AN), Aeroporto dello Stretto: “Falcomatà prima fa precipitare tutto…poi scrive…poi piange…poi si incorona salvatore della patria”

L’abbandono dell’Aeroporto dello Stretto da parte di Alitalia ha turbato gli animi reggini. La politica locale, altamente scossa dalla situazione, vede scatenarsi una battaglia disperata alla ricerca di reali colpevoli e possibili soluzioni. Fratelli d’Italia non risparmia duri attacchi all’antagonista Partito Democratico che considera responsabile della situazione in cui versa lo scalo reggino. A capeggiare la polemica è Massimo Ripepi che, oltre ad aver lanciato petizioni e mobilitazioni, critica aspramente l’operato del sindaco. “Coup de theatre sull’enorme palcoscenico della politica reggina. Magistralmente ieri il nostro sindaco Falcomatà, dopo essersi recato a Roma e aver ricevuto il copione da recitare, si è reso protagonista di una operazione di marketing elettorale e restyling strappa-consensi. In queste ore il primo cittadino è nuovamente nella capitale per incontrare il ministro Delrio. Perchè non l’ha fatto prima? Quando già mesi addietro si paventava il rischio di declassamento e chiusura dello scalo dello Stretto, nonostante la voce della minoranza avesse messo in guardia sia lui che la città sulla sciagura che con lungimiranza era stata predetta. Si perde nella notte dei tempi l’inizio della battaglia, condotta per evitare che la vicenda aeroporto si inabissasse, chiedendo insistentemente rilevanza strategica, continuità territoriale e società pubblico privata a guida Reggio Messina metropolitane e non catanzarese per dare sicurezza alla mobilità dei suoi non pochi utenti“. L’esponente ritiene così che la situazione poteva essere risolta diversamente o addirittura evitata.

Quella prospettata è una soluzione a tempo che servirà solo a tamponare momentaneamente la falla dei consensi persi e mettere le pezze alla mancanza di una strategia seria non solo per il “Tito Minniti” ma per il rilancio del bacino dello Stretto, lasciato nel dimenticatoio da una politica volutamente miope, non riuscendo a gestire e raccordarsi con il messinese Accorinti e accendere i riflettori per coalizzarsi in un comune obiettivo. Sarebbe stato più utile se il sindaco Falcomatà avesse proposto al suo omologo messinese l’attivazione per la costituzione di una società di gestione a partecipazione pubblico/privata che coinvolgesse le due amministrazioni e i vari operatori economici attivi come Ferrovie dello Stato, Poste italiane, Camere di Commercio e via dicendo. Non vogliamo assolutamente che la città cada in questo inganno, una trappola ordita in perfetto stile renziano, con una finta umiltà atta nuovamente a mistificare la realtà al fine di ergersi come paladini della situazione e attribuirsi dei meriti che arrivano dopo mesi di inerzia e assenza di sensibilità rispetto i vari punti critici dell’area metropolitana. Falcomatà abbia il coraggio di ammettere pubblicamente le proprie responsabilità rispetto ad una situazione che avrebbe senz’altro potuto gestire meglio, avendo a disposizione un governo amico e una giunta regionale complice. Ha preferito invece seguire l’esempio del suo vate Renzi, campione di slogan e sceneggiate da telenovelas spagnole, barattando la propria carriera politica con il benessere della collettività e tradendo il mandato di fiducia riposto dai cittadini con il largo consenso che gli era stato concesso“. Per Ripepi la posizione del sindaco nella vicenda è piuttosto ambigua.

Non ci è ancora chiaro se il comportamento del sindaco, sul quale riponiamo la buonafede, sia dettato da una propria incapacità o dal non differire dagli ordini impartiti dal PD, che ha dimostrato in questi mesi di aver scelto di privilegiare un’area della Calabria a discapito di un’altra che coinvolge non solo Reggio e la dirimpettaia Messina ma anche la Zes di Gioia Tauro: un corpo unico e sinergico dal quale è impossibile esulare per il rilancio dell’intero meridione. Nella confusione creata ad arte, Fratelli d’Italia invita la cittadinanza a non cadere vittima di questa operazione politica che ha come unico scopo il rilancio di una persona non adeguata a coprire il ruolo di sindaco di una città metropolitano. Noi continuiamo a presiedere e portare avanti le nostre proposte, nella consapevolezza della necessità di una politica realmente strategica!“, conclude così il consigliere.

 

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